Fiumicino 1973: ombre su una strage rimasta impunita.
Lunedì 17 dicembre del 1973: a Roma è una bella giornata di sole e la vita scorre serenamente, Anche all’aeroporto di Fiumicino sembra tutto tranquillo, ma alle 13:10 quella calma apparente diviene un inferno
L’attacco. Cinque uomini, provenienti da Madrid, fanno irruzione nel terminal dell’aeroporto. Dalle valige tirano fuori delle armi, e cominciano a sparare per farsi strada fino alla pista di decollo, dove ci sono gli aerei fermi in attesa di partire. In quel percorso rimangono uccise due persone. Il gruppo terroristico sta cercando un aereo, è il Boeing 707 della Pan Am diretto a Teheran con scalo a Beirut. Lo trovano e lanciano all’interno due bombe al fosforo. Qualcuno riesce a fuggire, ma rimangono uccise 29 persone, tra questi quattro italiani, un funzionario dell’Alitalia Giuliano De Angelis con la moglie Emma Zanghi, la loro figlia Monica di solo 9 anni e l’ingegnere Raffaele Narciso. Nell’attacco, mentre cerca di respingere i terroristi, muore anche Antonio Zara, militare della Guardia di Finanza di appena venti anni. Sono terroristi islamici non ci sono dubbi.
La fuga. Per fuggire salgono su un Boeing 737 della Lufthansa, prendono degli ostaggi con i quali si sono fatti scudo e si dirigono ad Atene per fare il primo scalo. Ma sulla pista dell’aeroporto lasciano a terra la trentaduesima vittima, un tecnico italiano, Domenico Ippoliti, e poi decollano di nuovo. La loro fuga finisce a Kuwait city, dove negoziano per il rilascio degli ostaggi e riescono a dileguarsi, ma vengono presto catturati e consegnati all’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina).
L’epilogo. Nel 1974 vengono portati in Egitto, e processati dalla stessa OLP. Ma la farsa dura poco, perché vengono liberati come arma di scambio per un altro dirottamento aereo. Da allora non se ne sa più nulla. Questa è la vicenda di una strage impunita e dimenticata. La prima di matrice islamica avvenuta in Italia e cronologicamente seconda in Europa. La prima in assoluto fu quella delle olimpiadi di Monaco ’72. Una brutta storia di petrolio, di servizi segreti, di libici e chissà cos’altro. I soliti misteri italiani da mettere sotto il tappeto.
La memoria. A Fiumicino solo una targa nascosta e una via, in memoria del giovane finanziere ucciso. Delle altre vittime nessuna celebrazione, solo fantasmi da dimenticare… allo Stato italiano, questo riesce sempre bene. L’organizzazione terroristica, che si chiamava “Settembre nero” fondata nel 1970 da fedayyin palestinesi, venne sciolta proprio nel 1973.
All’epoca dei fatti avevo 15 anni e a quell’età per quanto mi interessassi gia di politica, avevo altro x la testa. É stato bello e interessante leggere questa brutta storia. Grazie x il tuo impegno Emilio.
Grazie Laura