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Ricomincio da me

La vita è fatta di scelte, giuste o sbagliate che siano, sarà poi il tempo a giudicare. Non farlo ti porta ad avere un rimpianto. L’errore di non aver avuto il coraggio di scegliere l’ho fatto diverse volte e di conseguenza ho avuto tanti rimpianti. Ma l’età porta un po’ di saggezza… almeno quella. Negli ultimi anni ho valutato con più attenzione le mie scelte, cercando di limitare gli sbagli. Su quelle sbagliate tutt’al più ho qualche rimorso, ma sempre meglio del rimpianto. Non è mia intenzione fare filosofia, non ne ho le competenze, voglio solo comunicare una mia scelta, ed ho pensato di condividerla con chi ha avuto la pazienza di leggere le storie di Latina che ho scritto in questi quattro lunghi anni, sulla rivista web Fatto a Latina. Ora inizio una nuova sfida, quella di scrivere su un sito tutto mio. Insomma, ricomincio da me.

Esattamente venti anni fa iniziai la mia vita letteraria con la pubblicazione del mio primo libro, un romanzo breve dal titolo “Una fuga lunga un sogno”. Poi ne seguirono altri, ma il sogno che avevo da ragazzo di fare il giornalista è uscito dal cassetto, e così mi sono messo in gioco… Era il 4 maggio 2019, quando pubblicai sulla rivista web Fatto a Latina il mio primo articolo dedicato al giro di Peppe, antico struscio della città. Ebbe così tante visualizzazioni da spingermi a un nuovo percorso professionale della mia vita, senza sapere dove mi avrebbe portato.

Decisi così di andare avanti e scrivere altre storie di Latina. Da allora, tutte le domeniche, ho raccontato storie dei personaggi della città. Storie a volte incredibili, da libro cuore. Persone di qualsiasi estrazione sociale, ma che alla fine hanno contribuito a far crescere la nostra comunità. Ho scritto in questi quattro anni duecentocinquantadue articoli o, per meglio dire, racconti brevi. Tutto questo per far conoscere il vissuto di Latina alle nuove generazioni.

Qualcuno mi ha criticato per aver scritto troppo sui bottegai, ma senza botteghe nessuna città sarebbe sopravvissuta. Il commercio è l’anima pulsante di una comunità. Immaginate Latina e ancor prima Littoria senza neanche un’attività… Il ruolo sociale che hanno svolto è stato fondamentale, come è stato fondamentale raccontare quei bottegai. Senza quelle persone che hanno lavorato duramente, prima e dopo la guerra, non sarei qui a scrivere. Però, chi mi ha seguito in tutto questo tempo, sa che non ho scritto solo dei bottegai, ma di tante altre persone, più o meno conosciute, che hanno contribuito alla crescita sociale ed economica della città.

In tanti mi fermano mentre passeggio per la città e mi ringraziano per il lavoro che sto svolgendo, la maggior parte delle persone dicono che ho sbloccato tanti ricordi sopiti in un angolo della loro memoria, e ogni volta rimango meravigliato. Non sono abituato ai complimenti, perché combatto quotidianamente con la mia autostima. Di una cosa però sono consapevole che nel mio scrivere ho ridato vita a tanti personaggi ormai dimenticati.

Francesco Porzi “Biscotto” a New York 1969

Prima di iniziare questo percorso nel 2016 scrissi la mia prima storia su Latina, raccontando in un libro Francesco Porzi, in arte Biscotto. Un ragazzo di ventitre anni morto tragicamente in un incidente stradale nel 1970. Fotomodello e attore, un mito per i ragazzi di allora. A parte i famigliari e i suoi amici di sempre, stava per essere dimenticato. Con il mio libro, Francesco ha ripreso vita e la sua storia tramandata ai posteri. Incontro ragazzi giovani che mi parlano di lui e con orgoglio dicono che i loro nonni lo hanno conosciuto. Per me è stato un grande risultato, perché il mio intento era, ed è, quello di ricostruire la storia di Latina degli anni miei e non solo. Una città unica, arrivata dal nulla, che ha tanto da raccontare.

In molti mi chiedono a quale racconto, di quelli che ho scritto, sono più legato. Non è una risposta semplice, certo ci sono alcuni che mi hanno toccato profondamente e quando li rileggo mi commuovo ancora. Posso dire che la storia dello straordinario meccanico Ivo Cristofoli è stato il più letto in assoluto, e ha superato abbondantemente le centomila visualizzazioni, visto persino in Australia e in America.

La scelta

Dopo il conseguimento del tesserino da giornalista, avvenuto a marzo di questo anno, ho avvertito la necessità di affrontare nuove sfide. Dopo quattro anni di storie narrate nella rivista web Fatto a Latina, ho pensato che era giunto il momento di staccarmi e fare un sito tutto mio, dove continuare a scrivere le storie di Latina, ma non solo. Nel sito, oltre questo, troverete un altro articolo scritto nel 2019. L’ho messo perché è l’unico che esce fuori dalla palude. Prima o poi vorrei dedicarmi pure alle storie nazionali, oltre quelle locali. Per i miei vecchi articoli potete sempre consultare l’archivio di Fatto a Latina.

Ringraziamenti

Ringrazio di cuore il direttore Lidano Grassucci che mi ha insegnato l’arte del giornalismo, e poi ospitato per tutto questo tempo sulle colonne di Fatto a Latina. In questi quattro anni, mi sono sempre sentito libero di scrivere ciò che volevo. Devo a lui, se alla fine sono riuscito a coronare il mio sogno e diventare giornalista. Ringrazio anche la capo redattrice ed editrice Nadia Virgini. Con lei ho pubblicato il libro “Latina nei miei racconti – i luoghi di aggregazione”, prima raccolta dei miei articoli. Ringrazio inoltre Rinaldo Ceccano proprietario della testata giornalistica e di Accademia Life dove ho svolto il corso di giornalismo web riconosciuto dalla Regione Lazio.

Da oggi le storie di Latina continuerò a pubblicarle, come sempre, ogni domenica sul mio nuovo sito www.emilioandreoliracconta.it vi chiedo solo di aiutarmi a farlo conoscere.

Grazie

Appuntamento a domenica prossima con una nuova storia.

7 Comments

  1. In bocca al lupo per questo tua nuova strada intrapresa, anche se è solamente la prosecuzione di ciò che in questi anni hai prodotto, con la tua sensibilità e scrittura piacevole. Sono convinto che avrai un riscontro positivo poiché lo farai sempre con la tua passione… non smettere di sognare!

  2. Un ringraziamento afono a colui che intrepido stana il ricordo autiero del passato, senza menzione del tripudio…rigorosamente legato alla parola chiave del protagonismo a volte impervio e loquace, siamo fieri oltretutto della nostra appartenenza ad un gruppo folkloristico quali gi abitanti di Latina, mecenati del nulla ricoperti di Pavida mestizia….

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