Latina Storie

Cesare Luna, da Roma a Latina, una storia lunga centotrentacinque anni

Negli anni sessanta, Latina splendeva di luce propria. Negozi, industrie e tanti artigiani. La modernissima Latina, con le sue strade larghe, era nata già proiettata verso il futuro, altro che rurale come avrebbe voluto il Duce. Il conte Valentino Orsolini Cencelli e l’urbanista Oriolo Frezzotti erano stati lungimiranti, avevano pensato moderno, a una città veloce e dinamica. Ed ecco arrivare, negli anni cinquanta, le fabbriche e la centrale nucleare più potente d’Europa. Latina appare inarrestabile. Una città del nord a sud di Roma. Poi l’incantesimo è finito. Cassa del Mezzogiorno finita, la centrale nucleare pure e la grande fuga di tante industrie. Certo più di qualcuna è rimasta. Una si trova ancora oggi nel centro della città, quando allora era periferia. Questa è la storia di Cesare Luna, l’artigiano romano che si trasferì a Latina per amore.

A Latina quelli della mia generazione si conoscono un po’ tutti. Oggi mi accorgo che aver vissuto in una piccola realtà di provincia era una grande ricchezza. Con la crescita esponenziale della città, inevitabilmente si è persa la dimensione d’uomo che ci caratterizzava. Inoltre, tante famiglie avevano attività, ma ora molte sono scomparse e l’anima commerciale di quel tempo è totalmente cambiata. Nei tempi nuovi resta difficile incontrarsi, si passeggia meno e si usa troppo il telefonino, anche se ti fa rimanere agganciato, in qualche modo, alle persone.

Per me che sono sempre alla ricerca di storie da raccontare è determinante incontrare gente, ma mi accontento pure di incontrarle virtualmente o solo tramite un messaggio. A volte capita di pensare a qualcuno di cui vorrei scrivere, ma poi i pensieri mi sfuggono via. Grazie al messaggio di un amico, proprio uno di quei pensieri è riapparso. Chi mi scrive è Massimo Porcelli: “Hai mai scritto di Luna?”. A Latina basta nominare un cognome e ti tornano in mente persone e famiglie. Non ci ho pensato molto, tra l’altro il cognome non mi ha mai lasciato indifferente, chiamarsi Luna non è da tutti. Così mi sono fatto avanti.  

Ho ricordato di avere un contatto Facebook con Alessia Luna. In pochi minuti ci siamo scambiati un paio di messaggi e lei felice del mio interessamento, mi ha combinato l’incontro con suo papà nella sede storica di via Ezio. Ora allacciate le cinture e mettetevi comodi, vi porto a spasso nel tempo… nella Roma di fine ottocento e nella Latina degli anni sessanta. Vi racconto di Cesare Luna.

La storia di Cesare Luna

Cesare Luna nasce a Roma il 6 giugno del 1899. È il secondo di tre figli di Giuseppe e Annunziata. Sin da bambino, insieme al fratello Ernesto, impara il mestiere di fabbro nell’officina del padre, in via dei Delfini nel cuore di Roma, a poche centinaia di metri da Piazza Venezia. Nel lavoro Giuseppe è un maestro, ha imparato a fare il fabbro sin da bambino e nel 1888 apre la sua bottega artigiana. È così bravo tanto da essere premiato, nel 1911, insieme ai suoi due figli Cesare ed Ernesto, con la medaglia d’oro nella Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, per la bontà dei suoi prodotti.

Giuseppe Luna, il fondatore dell'omonima officina romana

Purtroppo Cesare, come tanti della sua generazione, non ha potuto studiare. Ma avverte la necessità di migliorare nel suo lavoro. Frequenta corsi serali di elettricità, di meccanica e per la lavorazione del ferro. Con la morte del padre, nel 1929, Cesare subentra e amplia l’attività. Da semplice lavorazione del ferro e dell’ottone a quella delle lavorazioni meccaniche, con piccola fonderia. Inizia a fabbricare lucchetti, cilindri per serrature, serrature di alta sicurezza, tutto realizzato artigianalmente. Cesare è uno sperimentatore e realizzerà pure un famoso cambio per biciclette da corsa, con leva vicino al manubrio. Suo fratello Ernesto, invece, aprirà un’officina dedicandosi unicamente ai lavori artistici.

Cesare nella pausa pranzo va spesso in un ristorante, vicino l’officina, dal nome curioso “Madonna bona”. I prezzi sono popolari e si mangia bene. Più di qualche volta gli è capitato di vedere una giovane ragazza che pranza con il suo papà. Non gli resta difficile scoprire chi siano e da dove provengano. In quel ristorante conosce tutti, proprietari e camerieri. Il signore e la ragazza vengono da Bassiano, un paesino dei monti Lepini nella nuova provincia di Littoria.

1931: tessera Opera Nazionale Dopolavoro di Cesare Luna

L’uomo è Tommaso D’Erme, spesso a Roma per discutere affari con la famiglia Caetani, proprietaria di un palazzo nelle vicinanze. La figlia si chiama Ulderica ed è a lei che sono rivolti gli sguardi di Cesare, quando capita di incontrarla nel ristorante. Per quella ragazza avverte una forte attrazione e si accorge che i suoi sguardi sono ricambiati. È il 1936, quando una mattina decide di partire per Bassiano con la sua Fiat Topolino amaranto. Nel 1937 si sposeranno e avranno tre figli: Giuseppe, Tommaso e Maria Annunziata che verrà chiamata da tutti Tati.

Nell’immediato dopoguerra inizia a costruire strutture di metallo, per la protezione degli ascensori, e piccoli montacarichi per le case dei nobili, delle chiese, e dei ristoranti: a Roma i locali sono su più piani. Ma soprattutto si dedica alla costruzione delle serrande per negozi e porte basculanti per box e garage, novità assoluta per quei tempi. Nel 1955 una basculante verrà esposta nella fiera di Roma EUR riscuotendo molto successo. Negli anni cinquanta Cesare è costretto a trasferire l’officina altrove, perché il centro di Roma è divenuto impossibile. Con il boom delle automobili il traffico è triplicato e il carico e scarico del materiale è troppo difficile.

Latina 1961: l’industria di serrande e montacarichi Luna appena terminata

Con la Cassa del Mezzogiorno Inizia a pensare di aprire una sede più a sud. Pomezia o Latina? La scelta ricadrà su quest’ultima, grazie alla moglie Ulderica. Lei vorrebbe avvicinarsi il più possibile alla sua famiglia che vive a Bassiano, e lui sarà felice di accontentarla. Nel 1959 acquista il terreno dal comune di Latina e nel 1961 aprirà la sua nuova industria. Il figlio Tommaso si occuperà dell’officina romana e il figlio maggiore lo affiancherà nella nuova sede. Ha superato i sessanta anni, ma Cesare conserva l’entusiasmo che lo ha contraddistinto tutta la vita. In mente ha un’idea, aprire una fabbrica di ascensori.

Purtroppo nel 1963 un ictus interromperà bruscamente il suo sogno. Il testimone passerà ai figli dall’inizio della malattia. Tommaso continuerà ad occuparsi dell’officina romana e Giuseppe quella di Latina. Cesare verrà a mancare il 12 maggio del 1970.  Nel 1974 i due fratelli decidono di avvicendarsi: Tommaso a Latina e Giuseppe a Roma. I due fratelli daranno una connotazione industriale ancora più marcata della loro azienda, conservando però la qualità dei prodotti a cui Cesare teneva molto.

L’incontro con Tommaso Luna

Negli uffici Luna di via Ezio mi accoglie Alessia che mi accompagna nell’ufficio di suo papà. Tommaso Luna è non vedente, ma ha una memoria incredibile. Ricorda di aver partecipato a un paio di settimane bianche, dove c’ero anch’io, organizzate dal mitico Enrico Barsi, quando aveva il negozio di sport in via Epitaffio. Parliamo dei primi anni ottanta. Poi racconta l’amicizia e la frequentazione con la famiglia Andreoli, in particolare con mio zio Aldo fratello di mio padre. Insomma mi sento subito a mio agio e posso cominciare l’intervista.

Tommaso Luna nel suo ufficio di via Ezio

Suo padre aprì a Latina nel 1961, in ballottaggio c’era anche Pomezia, pensa abbia fatto la scelta giusta?

“Latina ci ha dato molto e quindi posso solo dire che fece la scelta giusta. C’è da dire che mia mamma ebbe un ruolo determinante per la scelta, essendo di Bassiano”

Mi dica i pregi che pensa di avere Latina

“Ritengo sia una bella città per la sua posizione, vicino le colline e al mare. Con un clima eccezionale con tanta terra da coltivare. Credo molto nello sviluppo dell’agricoltura”

Difetti?

“Senza dubbio la Pontina. Per le aziende il trasporto è vitale e per una città come Latina, diventata la seconda del Lazio, è assurdo non avere una viabilità adeguata per lo sviluppo che ha avuto”

Come è cambiato il lavoro nel vostro settore?

“Negli anni la richiesta delle serrande è senz’altro diminuita, a causa dello sviluppo dei centri commerciali. Ormai i palazzi nuovi non hanno più negozi, ma hanno i garage e quindi è aumentata la vendita delle porte basculanti”

Producete anche altro?

“Sì, principalmente tanti tipi di serrande, porte per cantina in lamiera zincata, serrande avvolgibili di grandi dimensioni, per supermercati e capannoni industriali. Ultimamente abbiamo avviato la produzione di portoni residenziali”

2011: i fratelli Luna, da sx Giuseppe, Tati e Tommaso, festeggiano il 50° anniversario dell’industria Luna a Latina

Sono passati sessantadue anni da quando Cesare Luna aprì l’industria a Latina ed è bello vedere le nuove generazioni continuare il suo lavoro. Ma se contiamo anche il tempo dell’officina di Roma, aperta dal padre Giuseppe nel 1888, gli anni sono centotrentacinque. L’officina romana è oggi condotta da Giuseppe Luna e il figlio Cesare. In quella di Latina, oltre Tommaso Luna c’è la figlia Alessia e il figlio di Tati, Nicola Pierdominici. Collabora esternamente anche l’altro figlio di Tati, l’ingegnere ambientale Cesare Pierdominici.

Ingresso della fabbrica Luna in via Ezio

L’azienda Luna, in questi sessantadue anni di Latina, per la qualità dei prodotti e la serietà dimostrata, ha conseguito numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2007 è stata premiata dal Comune di Latina per aver contribuito alla crescita della città. Inoltre, contestualmente, è stato intitolato a Cesare Luna il piazzale adiacente la fabbrica. Nel 2012, sempre il Comune di Latina l’ha insignita della medaglia di bronzo. Nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento di massima affidabilità commerciale “Primis Prime Company”. Attualmente, in azienda, sono occupate circa diciotto persone.

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