Latina è paragonabile a una giovane ragazza inconsapevole del proprio talento, che perde continue opportunità per emergere. Magari inizia il suo percorso, ma poi non ha nessuno dietro che l’aiuta a mandare avanti le sue idee. Se però mi guardo indietro vedo un premio letterario tra i più rilevanti d’Italia, nato negli anni Ottanta: “Il Tascabile”. Negli anni Settanta un importante movimento artistico, con una città piena di gallerie d’Arte, una addirittura di proprietà del Comune. Vedo una città della musica già dagli anni Trenta, quando venne fondata la Corale San marco. Ma vedo anche Latina città del Jazz: negli anni Ottanta fu frequentata dai più importanti musicisti del mondo, grazie al sassofonista Mauro Zazzarini, di cui vi sto per raccontare.
Tutto ciò di cui accennato nel sommario, si è sopito. Oggi Latina è come la bella addormentata nel bosco, e tutti stiamo in attesa che il principe la baci e la faccia riemergere dal suo sonno profondo. Non riesco a spiegarmi come possa essere accaduto questo letargo. Latina stava uscendo dalla palude e si stava affacciando al mondo, poi deve essere accaduto qualcosa. Forse un ricambio generazionale non all’altezza? Non credo. Latina continua a produrre talenti in tutti i settori, ma manca il dialogo con chi dovrebbe sostenere le loro idee.
Vabbè! Io continuo a riportarvi indietro nel tempo e a farvi riassaporare le belle cose vissute nella nostra città. Tra queste, senz’altro la musica. Già dagli anni Trenta un ingegnere con la passione per il canto fondò la Corale San Marco, si chiamava Emilio Scarani. Poi negli anni Cinquanta nacquero molti gruppi musicali, anche di buon livello. Con l’avvento delle discoteche però, verso la fine degli anni Sessanta, finì anche quell’epoca.
Ma negli anni Ottanta, Latina divenne la New Orleans italiana. Potrebbe sembrare una leggenda metropolitana, invece accadde davvero. Accadde quando un ragazzo di Sabaudia, Mauro Zazzarini, decise di aprire un locale, rimasto poi nella storia: il Bird Lives, il santuario del Jazz.
La storia del geniale sassofonista Mauro Zazzarini
Mauro Zazzarini nasce il 19 maggio del 1953 a Sabaudia, in provincia di Latina. Il papà, Loris, è umbro, di Castiglion del Lago, e la mamma Giancarla di origine emiliane. Mauro è il secondo e ultimo figlio. Nasce nel vecchio ospedale di Sabaudia, sul lago di Paola. Loris ha un ristorante nel centro della cittadina di fondazione, La Lanterna, e la sera fa suonare dei gruppi musicali. Mauro frequenta le elementari, ma la sera resta incantato a guardare quei musicisti. A nove anni inizia a suonare la chitarra.
A tredici riceve in dono una chitarra elettrica e forma il primo gruppo con alcuni amici e lo chiama “Un quadro sospeso dipinto in ottobre”. Per le scuole superiori sceglie di andare al Liceo Artistico di Latina. Un liceo sperimentale aperto da appena un anno. In quella scuola arriveranno professori di grande rilievo, come Claudio Cintoli, pittore, scenografo e regista di cinema sperimentale.
Mauro, nel 1969, comincia a fare sul serio: forma un gruppo insieme al suo amico Manlio Paradisi e, in un negozio di Pontinia, comprano strumenti musicali professionali, firmando un pacco di cambiali. Pur essendo minorenni, il titolare del negozio gli pone fiducia. Per pagarli girano le piazze dei paesi dell’Agro Pontino, partecipando alle gare tra complessi musicali. Le vincono quasi tutte, nonostante facciano musica particolare, non ballabile, quella dei Moody Blues, un gruppo rock inglese.
In quel periodo i bassisti sono introvabili e Mauro è costretto a imparare il basso. Prenderà un altro chitarrista per farsi sostituire. Suonerà anche nelle feste delle scuole superiori all’Hotel Garden, ma anche ai Giardinetti e nelle piazze principali di Latina e Sabaudia. Ma il richiamo della Capitale è sempre più forte, perché lì si suona sul serio.
Ha diciotto anni, quando nel 1971 conosce il chitarrista romano Roberto Ciotti. Con il suo strumento prende la corriera e in tre ore di viaggio arriva a Roma, a Piazza San Giovanni, dove lo attende Roberto con la sua Moto Guzzi per andare a suonare Blues a casa sua. Quell’esperienza lo porterà a conoscere diversi musicisti di Jazz dell’area romana, come Maurizio Giammarco, Alfredo Minotti, Nicola Stilo…
Mauro da quei musicisti romani rimarrà fortemente influenzato. Nel 1975 formerà, insieme al sassofonista Francesco Forti, la Testaccio Blues Band nel quale suona il giovanissimo pianista Danilo Rea. Si esibiranno nei migliori locali di Roma, tra questi: il “Music Inn”, “Folk Studio” e “S.t Louis Jazz Club”, riscuotendo notevoli consensi.
Nello stesso anno si iscriverà al conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, dove si tiene l’unico corso di Jazz in Italia. I suoi maestri saranno Teobaldo Maestri e Gerardo Iacoucci con il quale studia composizione e arrangiamento Jazz. Da quell’istituto, nel 1981, uscirà con due diplomi con il massimo dei voti: uno in Sassofono e l’altro in Jazz.
L’anno successivo rileva una scuola di musica: “Centro Musicale di Latina” e forma la sua prima Big Band di cui dirige e scrive gli arrangiamenti. Intanto suo papà ha aperto un bar gelateria nei giardinetti pubblici di Sabaudia, “Il Giardino”. Purtroppo, Loris morirà subito dopo. Ci penserà Mauro a mandarlo avanti, ma con un nuovo format. Il giorno come normale attività, ma la sera luogo dove ascoltare musica live.
La nascita del Bird Lives
A Latina conosce il giovane chitarrista Gigi Caiola con il quale avvierà una intensa collaborazione, che culminerà con l’apertura di un locale originale. Gli interni ricordano molto quelli di New York, che Mauro ha visitato. Entrare in quel luogo è come se la distanza tra America e Italia sia del tutto annullata: la magia del Jazz completa l’opera. Quel locale rimarrà nella storia di Latina.
Si chiama Bird Lives, in onore al grande sassofonista e compositore americano di musica Jazz, Charlie Parker soprannominato Bird, scomparso giovanissimo a causa della dipendenza dall’eroina e dall’alcool. Reputato il padre fondatore del Jazz moderno, uno dei musicisti più innovativi e influenti dell’intera storia del Jazz.
L’edificio è di fondazione. Si trova in via Milazzo angolo via Epitaffio. Al piano terra il bar, il salone per i concerti e uno spazio per la scuola di Jazz. Al piano superiore, la foresteria che ospita i musicisti. All’inaugurazione saranno presenti la moglie e la figlia del grande sassofonista americano scomparso, Chan e Kim, quest’ultima canterà pure una canzone in onore del padre. Sarà intervistata dal giornalista di Rai2 Maurizio Vallone grande appassionato di Jazz.
Già l’inizio è promettente, il seguito non tradirà le aspettative. Latina diverrà nel Jazz una delle città più importanti d’Italia. Arriveranno i più famosi musicisti del mondo, tra loro: Chet Backer, Sal Nistico, Nicola Arigliano e Steve Grossman, che vivrà per quattro anni a Latina… con alcuni di loro Mauro parteciperà a diversi eventi, come “Umbria Jazz”, “Sanremo Jazz”, “Villa Celimontana Jazz”. Con il proprio quintetto suonerà, oltre che in tutta Italia, anche in Germania, Svizzera, Spagna e Francia.
Mauro registrerà a suo nome undici album. Dagli anni Ottanta ha organizzato milleduecento eventi musicali portando nella provincia di Latina centinaia di musicisti, per diffondere il Jazz. Nel 1991 decide di cedere il Bird Lives per dedicarsi all’insegnamento nel conservatorio “Ottorino Respighi” di Latina. Oltre che insegnare, ricopre la carica Coordinatore del dipartimento di Jazz. Nel 2011 vince gli Italian Jazz Award, a coronamento della sua lunga carriera di musicista.
L’incontro in video chiamata con Mauro Zazzarini
Erano circa due anni che rincorrevo Mauro Zazzarini, che vive ormai tra Orvieto e Sabaudia. Alla fine, ho dovuto cedere alla tecnologia e intervistarlo in video chiamata.
Mauro, come riusciva a sostenersi un locale come il Bird Lives?
“Non era facile, considera che i musicisti si esibivano ogni sera. Avevamo spettatori da tutta la provincia e tanti da Roma, tra loro moltissimi giovani. Nonostante ciò, era difficile far quadrare i conti. Così ci inventammo il venerdì dedicato alla musica Salsa e fu un successo. Con quello che guadagnavamo il venerdì riuscivamo a pagare i concerti Jazz”
Come mai la decisione di mollare?
“Mi avevano chiamato per insegnare al conservatorio e a me piaceva molto. Per cui lasciai il testimone al mio amico e socio, Gigi Caiola. Anche lui, però, l’anno successivo decise di cederlo a un ragazzo di Latina Scalo, Domenico Pieralli che la trasformò in discoteca. Io, in modo creativo e passionale, ho preferito mettere la mia esperienza a disposizione degli studenti a cui ho dato, ma anche preteso molto. Alla fine, in trent’anni di insegnamento ne ho laureati circa quattrocento. Il mio pensiero più grande era, e rimane tuttora, che i ragazzi usciti dal conservatorio riuscissero a trovare sbocchi lavorativi. Per questo organizzavo, alla fine dei corsi, una rassegna di quattro giornate all’auditorium del conservatorio”
Tu hai fatto tanti concerti a Latina, da giovane. Ma c’era qualcuno che ti aiutava per le autorizzazioni?
“Non posso dimenticare Carlo Fino, una persona stupenda innamorato della cultura. Era un dipendente comunale e mi aiutò molto”
Continuerai con i concerti?
“Non potrei smettere, è la mia vita. Da tanti anni organizzo il “Sabaudia Jazz” che si svolge ad agosto in diverse aree della città: alla chiesetta della Sorresca, ai giardini, in piazza e nella corte comunale dove viene allestito un palco per ospitare importanti musicisti Jazz”
Mauro Zazzarini ha tenuto il suo ultimo concerto a Latina in occasione dell’ultimo dell’anno 2023. Oltre a essere un grande sassofonista è anche una persona vulcanica, piena di idee e lo ha dimostrato. Perché non farlo baciare ancora una volta la bella addormentata?