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Gigi Caiola, Ennio Morricone e Latina

La musica è quell’arte che ha il potere di far vivere i ricordi, ma anche di rilassare, provocare emozioni, sprigionare energia ed essere terapeutica. La musica, infatti, pare abbia un potente impatto sull’aspetto emotivo, cognitivo, fisico e sociale delle persone. A me capita spesso di ascoltare musica quando scrivo. Mi è necessaria per poter trasferire sulla carta le mie emozioni. La mia preferita è quella del Maestro Ennio Morricone, che considero tra i migliori compositori di tutti i tempi. Ma cosa c’entra Latina con il Maestro? Nel 1997, un ragazzo di Latina, Gigi Caiola, lo convinse a esibirsi in pubblico. Fu un successo planetario. Vi racconto l’incredibile storia di quella collaborazione, e del rapporto speciale che il Maestro Morricone aveva con Latina.

Ero bambino, ma ricordo perfettamente quando mio papà, negli anni Sessanta, mi portava al cinema. Era una delle sue passioni, l’aveva sin da quando, appena ragazzino, arrotondava qualche spiccio facendo l’operatore nella sala del suo paese. Non a caso gli era piaciuto moltissimo Nuovo Cinema Paradiso, di Giuseppe Tornatore, perché gli ricordava quei tempi. Uno dei primi film che vidi con lui, di cui ho memoria, fu “Per un pugno di dollari”, di Sergio Leone. Da quella volta mi innamorai dei film western e della musica di Ennio Morricone.

Mentre in città regnano le solite diatribe politiche, io voglio raccontarvi, invece, di una Latina poco conosciuta. Di una Latina che non ti aspetti, fatta di persone speciali a cui bisognerebbe dare maggiore spazio. Per questo voglio raccontare questa storia particolare che in parte ebbi modo di conoscere, quando il maestro Ennio Morricone venne a Latina per un concerto al teatro D’Annunzio, in occasione del 77° compleanno della città.

Gigi Caiola

Qualche settimana fa ho ricevuto la telefonata del mio amico Luigi Giannini, proprietario del museo MUG di via Oberdan. Mi chiedeva se fossi interessato a una storia, quella di Gigi Caiola che organizzava i concerti per Ennio Morricone. La mia risposta è stata immediata: “Sì, mi interessa molto. È una storia che cercavo da tempo”. Ed eccomi qui a raccontarla.

Gigi Caiola e quel sogno di una casa discografica con il dj Daniele Foscaro Vellani

Luigi Caiola, detto Gigi, nasce a Latina il 20 agosto 1960. Primo figlio dell’insegnante Gerarda Spina, avellinese, e del salernitano Raffaele, maresciallo dell’Aeronautica Militare all’aeroporto Comani di Latina. Gigi frequenta le scuole elementari a Piazza Dante, con la maestra Caterina Nagliatti. Le medie alla Giovanni Cena. Mentre sta frequentando la seconda, la scuola organizza, in via sperimentale, un corso di chitarra. Ad insegnare il chitarrista Orazio Di Pietro, che trasmetterà a Gigi la passione per la musica.

Anni ’70: Gigi Caiola con la sua chitarra elettrica

Per quella passione Gigi sarà sospinto anche dal papà, fisarmonicista dilettante. Finite le medie si iscrive al liceo classico. In quinto ginnasio incontra Paola. La ragazza suona il pianoforte, imparato dalla zia, Lia Tortora, indimenticata professoressa di musica nelle scuole medie del Palazzo M. I due ragazzi, in seguito, si sposeranno. Mentre sta frequentando il ginnasio, il papà gli regala una chitarra elettrica e Gigi fonda il suo primo gruppo con alcuni amici.

Anni ’70: Gigi Caiola alla chitarra e Giovanni Brignola alla tastiera

Dopodiché fonderà un altro gruppo che chiamerà Horizon, formato da Erasmo Bencivenga, Franco Vegliante, Giorgio Raponi, Aldo Castagnina, Pino Sepe e Giovanni Brignola. Quell’esperienza lo porterà alla consapevolezza di lasciare l’attività di musicista, e dedicarsi all’organizzazione e alla produzione musicale. Ma nel sul suo cammino incontrerà il sassofonista Mauro Zazzarini che lo convincerà a suonare di nuovo. Con lui rileverà la “Scuola Popolare di Musica” con sede al Vittorio Veneto, per poi fondare il “Centro Musicale”, nell’edificio dove apriranno il Bird Lives, un locale in cui suoneranno i più importanti jazzisti del mondo.

Gigi Caiola a sx, accoglie Chan Parker, moglie del sassofonista Charlie Parker all’inaugurazione del Bird Lives

Ma l’amicizia con Daniele Foscaro Vellani, il dj di Latina tra i più famosi della night life romana, sarà determinante per il suo futuro. Insieme viaggiano con la fantasia. I due ragazzi sognano di costituire un’etichetta discografica. Daniele ha una conoscenza speciale nella più importante casa discografica, la RCA Italia. Si tratta di Lilli Greco, pseudonimo di Italo Nicola Greco, produttore discografico, compositore, musicista e arrangiatore. Lilli è nato a Sezze e Daniele lo conosce molto bene. Negli studi della RCA di Roma, lo farà conoscere anche a Gigi.

Il dj Daniele Foscaro Vellani

Ma la notte del 30 aprile 1988, il destino irrompe crudele e implacabile: Daniele Foscaro Vellani muore tragicamente in un incidente stradale, mentre torna in albergo dal “Diva”, una discoteca di Novara da lui inaugurata. Gigi, sconvolto dalla scomparsa del suo amico, metterà da parte quel sogno. Passeranno quasi dieci anni e, forse, sarà proprio Daniele, che dall’alto lo spingerà verso quel sogno comune, mai realizzato. Per il progetto, Gigi otterrà un finanziamento importante dal Ministero dello Sviluppo Economico del Mezzogiorno.

L’etichetta discografica la chiamerà DVF (acronimo di Daniele Foscaro Vellani), in memoria dell’amico scomparso. Lilli Greco sarà incaricato di seguire la parte artistica. In questa veste, si presenta a casa di Ennio Morricone insieme a Gigi. In quell’incontro propongono al Maestro di pubblicare un CD con le musiche del suo vasto repertorio. Si lascerà convincere e da un CD che dovrebbe essere unico, nascerà un cofanetto con quattro CD dal titolo: “Io Ennio Morricone”.

1997: il cofanetto di quattro Cd prodotto dalla casa discografica di Gigi Caiola

Il primo passo è fatto, ma Gigi ha in mente anche altro. Il Maestro ha settant’anni, e nella sua carriera musicale ha all’attivo solo una manciata di concerti. Gigi vorrebbe convincerlo a farne altri per promuovere il cofanetto, ma non sarà facile persuaderlo. Alla fine, strapperà un sì per due concerti a Londra. Sarà solo l’inizio. Gigi gli organizzerà una vera carriera concertistica: duecentocinquanta concerti in ogni parte del mondo. Tutto organizzato nel piccolo ufficio di Latina, al Palazzo di Vetro.

Gigi Caiola con il maestro Ennio Morricone mostrano il disco di platino

L’ufficio è diretto dalla sorella Diana, affiancata da Assunta Cacciotti, Antonella Fiorillo, Daniela Monteforte, Maria Lopez. Per l’organizzazione dei concerti, oltre Gigi Caiola, Roberto Masotti, Giampaolo Maragno e Roberta Rinaldi, quella che sarebbe diventata la personale traduttrice del maestro Morricone. Una squadra tutta di Latina.

Gigi Caiola con Quincy Jones

Nel 2004, Gigi pensa sia assurdo e quasi un affronto che il Maestro non abbia mai ricevuto un Oscar. Contatta Bruce Davis, direttore dell’Academy of Motion Picture Arts and Science a Beverly Hills, e si fa spiegare la procedura per fargli avere l’Oscar alla carriera. Dal 2004 al 2006, Gigi busserà alle porte dei più influenti attori, registi e musicisti, italiani e stranieri. Aderiranno tutti, e la petizione sarà inviata ufficialmente dal regista Giuseppe Tornatore.

Gigi Caiola in basso a dx, al centro in alto Quincy Jones con accanto Celine Dion

Intanto Gigi, sicuro della riuscita, produce per l’occasione un CD “We all love Ennio Morricone” con le musiche del Maestro, interpretate da: Celine Dion, Roger Water, Andrea Bocelli, Quincy Jones, Bruce Springsteen e altri ancora. Nel 2007, Ennio Morricone riceverà, dalle mani di Clint Eastwood, il primo Oscar della sua vita, grazie alla caparbietà di Gigi Caiola. Nel 2016, il Maestro otterrà il suo secondo Oscar per le partiture del film di Quentin Tarantino The “Hateful Eight“.

2007: La copertina del Cd prodotto da Gigi Caiola in occasione dell’Oscar alla Carriera

La collaborazione tra Gigi ed Ennio, iniziata nel 1997, si concluderà nel 2015 con il concerto all’Arena di Verona. In diciotto anni, Gigi produrrà per Morricone quattordici tra DVD e CD. Il Maestro verrà a mancare il 6 luglio del 2020, ma il suo patrimonio musicale continuerà a vivere per sempre.

L’incontro con Gigi Caiola

Gigi Caiola vive da diversi anni a Città del Pieve, in provincia di Perugia, ma torna spesso a Latina a cui è molto legato. Essendo coetanei ci conosciamo di vista da una vita. È domenica mattina: appuntamento nello storico bar Mimì. Sento crescere l’emozione, mentre mi appresto ad ascoltare la storia del Maestro e del suo legame con Latina.

Gigi, raccontami del tuo rapporto con il Maestro Morricone

“Era un rapporto di grande complicità. Sempre rispettoso dei ruoli, anche se mi obbligò a dargli del tu. Non fu facile, perché per me era un mito. Mi innamorai della sua musica, quando vidi “Giù la testa” al cinema dei preti”

Come riuscisti a convincerlo?

“La mia era una etichetta sconosciuta, a lui erano interessate le grandi case discografiche, ma volevano solo le colonne sonore e lui soffriva essere etichettato, unicamente, come compositore di musica da film. Io, invece, gli feci capire che ero interessato alla sua musica a trecentosessanta gradi e lui si convinse.”

E per i concerti?

“Non so come, ma riuscii a convincerlo e non se ne pentì. Già dai primi concerti registrammo il sold out. Così si persuase che il pubblico amava veramente la sua musica”

Cosa legava Latina al Maestro?

“Con Latina aveva un rapporto particolare e privilegiato, grazie al Campus Internazionale di Musica, Dove si esibì nella musica “assoluta”. E poi qui insegnava il suo maestro Goffredo Petrassi di cui il Campus conserva l’archivio storico. Ennio inaugurò a Latina, il largo intitolato al maestro Petrassi ed è stato anche presidente, per alcuni anni, del premio Petrassi al conservatorio Ottorino Respighi di Latina”

L’Oscar alla carriera lo senti un po’ anche tuo?

“Sento solo di aver riparato a un torto subìto. Ennio aveva avuto cinque candidature e in alcune di esse avrebbe dovuto vincere. Inconcepibile che un talento del genere non fosse mai stato premiato con un Oscar”

Gigi, nel 2023 hai pubblicato il libro “We all love Ennio Morricone Storia di un disco, un Oscar e diciotto anni di concerti con il maestro”. Hai in mente qualcos’altro?

“Sì, sto lavorando ad uno spettacolo sul CD “We all love Ennio Morricone” da cui sarà tratto un documentario. Ho Fatto richiesta per il patrocinio al Comune di Latina, perché vorrei girarlo qui. Ma sia ben chiaro: non ho chiesto alcun contributo economico, solo il patrocinio

Te lo hanno dato?

“Sono in attesa”

ancora un’immagine di Gigi Caiola con il maestro Ennio Morricone

Spero che il Comune di Latina si sbrighi a dare il patrocinio a Gigi Caiola, emerito concittadino di questa complicata città. Pensate: senza Gigi, milioni di persone non avrebbero potuto assistere agli straordinari concerti di Ennio Morricone eseguiti in tutto il mondo. Con le note di “Nuovo Cinema Paradiso”, tanto caro a mio padre, termino questo racconto che dedico al compianto dj, Daniele Foscaro Vellani.

Nella foto di copertina Ennio Morricone mostra l’Oscar alla carriera insieme a Gigi Caiola

2 Comments

  1. Amico di infanzia, nonché compagno di banco delle “medie” …. perso per lungo tempo e “ritrovato” qui, nelle Tue parole …. GRAZIE!

  2. Meravigliosa storia emozionante che tocca l’ anima del lettore.
    Una vera storia indimenticabile.

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