arte cultura Life Style Storie

Enrico Baittiner: la moda passa per Latina, ma pochi lo sanno

Ci sono storie poco conosciute o del tutto sconosciute che Latina nasconde. Belle storie da raccontare che contrastano quelle brutte di cui spesso parlano i telegiornali nazionali. L’immagine della nostra città appare sempre torbida, come se la palude non fosse mai stata estirpata del tutto. Caporalato, malaffare, criminalità, cose deprecabili per carità, ma poi uno si chiede: “Ma noi siamo solo questo?”. Perché alla fine quasi ci convinciamo di vivere in una città orribile. Allora mi impegno a cercare il bello e lo trovo nei racconti delle persone. Racconti di un tempo, ma anche contemporanei, come questo… Nessuno sa che il tecnico modellista Enrico Baittiner insegna il suo metodo, brevettato, ai responsabili delle case di moda più importanti del mondo, e tutto parte da Latina.

Tante storie che ho raccontato, le ho scoperte chiacchierando con le persone in giro per la città o nei bar. Alcuni suggerimenti, si sono rilevati molto preziosi. Alcune di loro mi hanno fatto spesso da gancio, procurandomi i contatti necessari per i miei racconti. Quelle che più si prodigano sono: la prof Giuseppina Caddeo Del Grande e Cristina Perrelli del bar Mimì.

Proprio Cristina mi ha suggerito la storia che vi sto per raccontare. Per le mie interviste vado spesso nella saletta del suo bar, che gentilmente mi mette a disposizione. E alla fine due chiacchiere con lei le scambio sempre volentieri. Già un anno fa mi aveva accennato di una interessante storia: quella di un signore dal cognome un po’ particolare e del suo atelier. Mi aveva consigliato di andarlo a trovare per rendermi conto di persona. Conoscendo la mia smemoratezza, sono andato subito, ma lui era fuori Latina e me lo sono dimenticato.

Enrico Baittiner mentre è intento a lavorare su un capospalla

Qualche giorno fa Cristina me lo ha ricordato e quindi sono tornato alla carica nel suo atelier “Punto Pelle” in via Oberdan. Anche questa volta non sono riuscito a incontrarlo. Insomma sembrava proprio che questa storia mi stesse sfuggendo. Tornato al bar Mimì, Cristina, con la sua risolutezza si è attivata, e alla fine è arrivata la telefonata dell’introvabile Enrico Baittiner.

La storia di Enrico Baittiner il modellista di Latina che insegna nelle case di moda

Enrico Baittiner nasce a Napoli il 22 ottobre del 1969 secondo e ultimo figlio di Ferdinando e Anna Baratti. Ferdinando restaura mobili di antiquariato, mentre Anna lavora in una sartoria all’ingrosso e dettaglio, dove vendono capi in pelle e tessuto di loro creazione. Enrico frequenta le elementari a Napoli, ma le scuole medie le frequenterà a Fondi dove il papà, per ragioni lavorative, nel 1982, dovrà trasferirsi, mentre la mamma aprirà uno showroom, con annesso laboratorio di produzione con il marchio Baratti.

Finite le scuole medie si iscrive all’Istituto Tecnico Economico di Fondi, perché immagina il suo futuro nella gestione contabile dell’azienda della mamma. Anche se, nel percorso scolastico, inizia ad uscire fuori l’arte del creare che è dentro di sé. La morte improvvisa di suo papà, ancora molto giovane, sarà un duro colpo per Enrico. Ma dopo i primi attimi di smarrimento, si troverà nella consapevolezza di dover aiutare ancor di più sua mamma. Però la contabilità non è proprio la sua aspirazione.

Nel 2002 decide di iscriversi all’Istituto Callegari di Roma per il corso da modellista e nel 2003 si diploma in Modellista Capi Femminili. Dal corso ottiene una buona infarinatura nel mondo della moda, ma l’esperienza, come tutte le cose, avverrà sul campo. Sarà importante il ruolo della sorella Rita, nella parte commerciale, mentre lui, per fare pratica, si dedicherà al laboratorio.

Si rende conto che dalla scuola ha appreso le linee guida per mettere in atto la propria creatività. Enrico inizia a prendere spunti dai grandi stilisti mettendo in pratica le tendenze del momento. Fondi si rivelerà una palestra eccezionale, perché alle persone piace vestire bene e su misura. La produzione a marchio Baratti viene venduta in tutta Italia e a Latina nei grandi magazzini Latin Moda di Mimmo D’Ercole. Nel 1992, Enrico conosce una ragazza di Fondi, Carmela Di Manno. Si sposeranno nel 1995 e avranno due figli, Giuseppe e Anna.

Con le sue creazioni iniziano le sfilate nelle piazze di Latina e Fondi: saranno trasmesse anche dalle tv nazionali. Nel 2005, insieme alla mamma e alla sorella Rita aprono il primo atelier a Latina, in via Emanuele Filiberto, l’insegna è sempre Baratti, accanto alla farmacia Fontana (Ex farmacia Gambetta). Nel 2009 la signora Anna raggiunge l’età della pensione. Enrico e la sorella Rita di comune accordo decidono di dividersi. Rita rimarrà nell’atelier di Fondi, mentre Enrico si sposterà da via Emanuele Filiberto a via Oberdan, creando un nuovo marchio: Punto Pelle.

2017: Il brevetto industriale ottenuto da Enrico Baittiner

Sono venti anni che Enrico studia e ha in mente qualcosa che potrebbe rivoluzionare la moda, ma anche la sua vita professionale. Si tratta di un progetto su cui sta lavorando da tempo. Nel 2015 deposita un brevetto al Ministero dello Sviluppo Economico Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. L’8 agosto 2017 ottiene l’attestato di brevetto per invenzione industriale. La pergamena recita: Metodo per realizzare un cartamodello, inventore Baittiner Enrico.

Enrico Baittiner in una fase di un corso svolto nel suo atelier Punto Pelle in via Oberdan

L’invenzione rivoluzionaria di Enrico è un metodo per realizzare capi su misura da donna, tenendo conto non solo delle misure fisiche della persona, ma anche della postura e conformazione. La differenza rispetto a tutti gli altri metodi classici tradizionali è che questi ultimi considerano solo le misure fisiche, riferite alle circonferenze e alle lunghezze, per poi essere obbligati ad eseguire le dovute correzioni, cosa che non avviene nel metodo Baittiner.

Estate 2023 il gruppo che ha partecipato al corso di Enrico Baittiner

Dal giorno della ufficializzazione del suo brevetto, la vita di Enrico cambia. Apre una scuola di formazione nel suo atelier e la voce inizia a circolare. Arrivano richieste dai marchi più prestigiosi della moda italiana e straniera. Sarà costretto, con il passare del tempo, a organizzarsi nelle sale meeting degli alberghi romani. Arriveranno i responsabili delle case di moda di Valentino, Dolce e Gabbana, Giorgio Armani, Fendi, Moncler, Liu Jo… tanto per citarne alcune, ma non solo, anche per i titolari di sartorie meno conosciute e costumiste teatrali.

Il libro di Enrico Baittiner sul suo cartamodello su misura

A tutti i partecipanti dei suoi corsi, oltre all’attestato di partecipazione, Enrico omaggia il libro dove spiega il metodo che ha studiato, realizzato e infine brevettato.

L’incontro con Enrico Baittiner nel suo atelier

Finalmente riesco a incontrare Enrico Baittiner, nel suo atelier Punto Pelle. Che poi, già conoscevo per aver accompagnato, un paio di volte, mia moglie per alcune riparazioni su vecchi capi in pelle di cui è rimasta molto soddisfatta. Enrico è stato molto disponibile, mentre raccontava la sua storia e scrivevo facendo molte domande, ha affermato: << Ma questo non è un articolo?!>> <<No, è un mini-racconto di te e della tua famiglia>>. La sua espressione ha lasciato trasparire un po’ di emozione.

Enrico da dove arriva questo tuo cognome un po’ particolare?

“Da quello che so, il mio bisnonno era di origine tedesca, capitò a Napoli e si innamorò della mai bisnonna napoletana. Così mi sono ritrovato questo particolare cognome, ma non conosco i dettagli”

Come va la moda in Italia?

“Lo stile italiano è unico al mondo però stiamo perdendo nelle tecniche di produzione e realizzazione dei capi di abbigliamento, perché non ci siamo aggiornati”

E quindi?

“Se non si provvederà a un cambio di passo ci vedremo, a breve, superati da tanti altri paesi emergenti, come la Cina, il Giappone, la Corea…”

La figura del sarto ha ancora futuro in Italia?

“Sì, ma solo se ci sarà un ricambio generazionale. C’è una grande richiesta di sarti specializzati nei capispalla, ma non si trovano. Abbiamo bisogno di scuole di formazione, magari con insegnanti che mettono a disposizione le loro capacità per trasferire la loro maestria alle nuove generazioni”

Perché non lo fai tu?

“Io mi occupo della parte modellistica, per il cucito occorrono competenze diverse”

Chi ti aiuta nel tuo lavoro?

“Mia moglie, che per me è determinante”

E i tuoi figli?

“Nessuno dei due ha voluto imparare il mio mestiere. Mio figlio è ingegnere e lavora all’IBM, mia figlia in una azienda farmaceutica”

Cosa pensi di Latina?

“Latina è una città che offre molte opportunità e ha un grande potenziale. Tuttavia devo ammettere che inizialmente ho trovato difficoltà a adattarmi, provenendo da una realtà più piccola e con legami comunitari più stretti. Qui l’atmosfera è più dispersiva e manca quell’empatia tra persone che caratterizza i paesi. Nonostante queste sfide, sono felice di contribuire al benessere della città attraverso i miei corsi di modellistica. Ho avuto l’onore di ospitare responsabili di aziende prestigiose della moda italiana, e non solo, che soggiornano a Latina stimolando anche l’economia locale”

Cosa manca, secondo te, in questa città?

“Manca il riconoscimento da parte delle autorità locali; dalle quali non ho mai ricevuto sostegno, o riconoscimento, nonostante il valore aggiunto che porto alla città. Mi auguro che in futuro ci possa essere una maggiore collaborazione e supporto per chi, come me, lavora duramente per contribuire allo sviluppo economico e culturale di Latina”

Enrico Baittiner con una testimonial d'eccezione, Elena Santarelli anche lei di Latina

Questa è una bella storia contemporanea della nostra città. Una storia nascosta che ho voluto raccontare fortemente, per dare fiducia ai nostri giovani. Latina, nonostante tutto, offre ancora tante opportunità.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *