Nel nostro territorio la mescolanza delle varie “etnie”, concedetemi il termine, ha prodotto talenti puri in ogni settore: dalla musica alla moda, dalla ricerca scientifica allo sport… storie incredibili di personaggi pontini di cui si potrebbero scrivere libri e magari girare pure qualche film. L’ultimo personaggio che ho scoperto è legato a una storia che ho già raccontato, quella di Ivo Cristofoli, il meccanico geniale che stupì gli ingegneri della Honda. Lui è il nipote, ma con la meccanica non c’entra nulla. La rivista americana di moda “W” lo definisce “youthquake”, giovane terremoto; Vogue, invece, dice di lui: “Giovane talento con la faccia d’angelo di Botticelli, ma con lo spirito di Johnny Rotten” (Frontman dei Sex Pistols). Il suo nome è Emanuele Cristofoli in arte “Laccio”.
Scoprire i personaggi pontini divenuti famosi nel mondo mi appassiona e mi inorgoglisce: molti si conoscono, altri un po’ meno e altri ancora sono del tutto sconosciuti. Non so quanti conoscano Emanuele Cristofoli, in arte “Laccio”. Per me era un perfetto sconosciuto ed è stato una bella scoperta. Ora vi racconto come sono venuto a conoscenza di questa incredibile storia.
La mia amica Emanuela Gasbarroni è una insaziabile lettrice. Oltre ai libri riesce a leggere un po’ tutto quello che le capita a tiro. Qualche settimana fa, mentre era in vacanza a casa di un’amica in Sardegna, le è capitato tra le mani Grazia, il settimanale del gruppo Mondatori. Attratta da un articolo, mi ha subito mandato una foto scrivendomi che era dedicato a un personaggio cresciuto a Latina. Conoscendo la mia sete di storie, mi ha sollecitato ad approfondire.
Mi è bastato un attimo. Leggendo il cognome, Cristofoli, mi ha portato alla mente il cognome di Ivo, il meccanico di Latina che ha riparato moto e motorini a intere generazioni di ragazzi latinensi, di cui ho scritto il racconto nell’aprile del 2023. Ho mandato un messaggio alla figlia Monica e prontamente mi ha risposto: <<Emanuele Cristofoli è mio cugino>>. In pochi minuti ho avuto il suo contatto. Abbiamo scambiato qualche messaggio e combinato l’incontro. Anche se lui vive al nord, ma torna spesso a Latina.
Emanuele Cristofoli, ballerino, coreografo e direttore artistico cresciuto a Latina
Emanuele Cristofoli nasce il 25 giugno del 1981 a Terracina, in provincia di Latina. È secondo figlio e gemello di Valentina. La prima è Francesca. Suo padre Dario è meccanico, di origine veneta. Dopo aver fatto esperienza da suo fratello Ivo, in via Cavour a Latina, apre un’officina a Pontinia. Sua mamma è Palma Pasquali, un’operaia che lavora in una fabbrica della zona, di origine ciociara/marchigiana. Purtroppo Palma morirà molto giovane.
Emanuele sin da bambino è curioso, osserva tutto e non gli sfugge nulla. Frequenta le scuole elementari e medie a Pontinia. Per le superiori sceglie il liceo scientifico che frequenterà a Latina al G.B. Grassi. In quel periodo si dedica allo sport, alla canoa. Si allena a Sabaudia nel lago di Paola, ma a diciassette anni scopre la danza hip-hop e si iscrive a un corso. Sarà determinante la sua insegnante di ballo, Marisa Ragazzo: eclettica coreografa, tra le più rappresentative della danza urbana italiana.
Finito il liceo si iscrive allo IED Istituto Europeo di Design. Intanto si trasferisce a Latina. Il suo tempo lo trascorre a studiare e a danzare. Inizia a esibirsi sotto la direzione della sua insegnante. Si esibisce in tutta Italia dai venti ai ventiquattro anni. Anni molto intensi, ma altamente formativi.
L’arrivo dell’amore e l’inizio di un nuovo percorso professionale
Nel 2001, nella stessa scuola di danza si iscrive una ragazza, Manuela Saccardi. Lei è del nord, di Mantova. È venuta fino a Latina per perfezionarsi. Gli sguardi di Emanuele e Manuela si incrociano più volte. Tra loro c’è simpatia, ma trascorrerà ancora un anno, prima che l’amore prenda il sopravvento. Un amore coronato poi, anni dopo, con la nascita del loro figlioletto Tommaso, che oggi ha dieci anni.
Acquisita la sicurezza necessaria nella danza, decide di fare il grande passo. Fonda, insieme al suo amico e collega Shake, alias Fabio Bernardini, il Modulo Project: una compagnia di danza hip-hop e contemporanea. Apriranno una scuola di danza a Latina e a Pontinia. Inizia così il suo nuovo percorso professionale che lo vedrà, oltre che ballerino, anche coreografo. Grazie a un talent vinto su SKY, si apriranno le porte nel mondo dello spettacolo. Da quel momento, per lui e la sua compagnia, sarà un crescendo inarrestabile.
Già da giovanissimo inizia a collaborare con Raffaella Carrà che ascolta attenta i suoi suggerimenti coreografici. Per lui è una carica determinante di autostima. Se la grande Raffaella lo ascolta, significa che quello sarà il suo lavoro.
A ventotto anni la svolta: riceve una telefonata dalla redazione di Rai1, per firmare le coreografie di una prima serata nel programma condotto da Max Giusti. Subito dopo viene chiamato alla prima edizione di “The Voice Italy”, non solo per le coreografie, ma per tutta la direzione artistica e questo sarà il vero trampolino di lancio. Questa esperienza lo formerà per altri programmi futuri, che lo porteranno ad esplorare altri settori dello spettacolo.
Inizierà varie collaborazioni musicali con videoclip e concerti: nomi importanti come Tiziano Ferro, Giorgia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Biagio Antonacci… e la squadra è sempre la stessa. Collaborano con lui, oltre il socio Fabio Bernardini e la compagna Manuela, Laura Bernardini, la gemella Valentina e la sorella maggiore Francesca, tutte ballerine e coreografe. La decisione di aprire un’accademia di danza a Milano lo porterà, nel 2011, a trasferirsi a Mantova, città della sua compagna.
Dopo la musica arriverà anche il cinema in vari film del regista, premio Oscar, Paolo Sorrentino. Le collaborazioni nel mondo artistico si allargheranno alla moda, con Gucci, Alberta Ferretti, Benetton e il gruppo Calzedonia. Per la direzione artistica l’occasione più grande arriverà nel 2019 con X Factor, il talent show musicale di origine britannica.
Questo gli consente di riavvicinarsi al mondo della musica. Proprio in una finale X Factor conosce i Maneskin, ai quali, dopo la vittoria al Festival di Sanremo, curerà la performance al Saturday Night Live in America. Il suo socio, Shake, si prenderà cura del visual e la parte video. Ormai manca solo la consacrazione internazionale, che si realizzerà con le coreografie della cerimonia inaugurale dei mondiali di calcio in Qatar, del 2022. Primo campionato mondiale tenutosi in Medio Oriente e nel mondo arabo.
L’incontro con Emanuele Cristofoli
Nello stesso anno gli viene affidata la direzione artistica dell’Eurovision sound contest svolto a Torino. Non potevano mancare le olimpiadi di Parigi 2024, con una coreografia per il team dimostrativo di Taekwondo.
Incontro Emanuele al bar Cifra, a due passi dalla sua scuola. Un ragazzo all’apparenza tranquillo. Occhi azzurri e ricciolini castani che escono dal suo cappellino con la visiera. Non dimostra quarantatré anni, sembra ancora un ragazzetto. Mi fa piacere la sua disponibilità, d’altronde sto per intervistare un vero personaggio che lavora con i più grandi dello spettacolo. A Latina credo sia poco conosciuto e per me è un piacere farlo conoscere.
Non nascondo di aver studiato Emanuele attraverso il web: cerco sempre di arrivare preparato prima di intervistare le persone. E devo dire che la definizione della rivista Vogue, nei suoi riguardi, gli calza a pennello. Parla di lui come <<il giovane talento con la faccia d’angelo di Botticelli, ma con lo spirito di Johnny Rotten>>, il frontman dei Sex Pistols.
Emanuele, cosa rappresenta Latina per te?
“Latina rappresenta le origini, è il frutto di oggi di quello che ho appreso in passato. Latina è un bagaglio che mi porto sempre dietro. Latina è un luogo di contaminazione culturale, come pochi altri in Italia”
Caspita! Che bella dichiarazione d’amore. Torni spesso da queste parti?
“Beh qui ho la mia famiglia e due scuole di danza, una a Latina e l’altra a Pontinia. Non potrei mai abbandonare la mia terra. E poi non dimentichiamo che il mio gruppo è tutto di Latina, dal mio socio Shake a tutte le altre collaboratrici. Persone per me fondamentali”
A proposito di Shake, anche tu hai un soprannome e forse ti conoscono più per quello che per il tuo vero nome. Perché ti chiamano “Laccio”?
“Laccio è nato in una sala prove. Quando ho iniziato a danzare la mia insegnante, per errore, mi ha chiamo così perché avevo una scarpa slacciata. Facevo parte di un gruppo di ballerini e tutti avevano un soprannome e a me è rimasto questo”
I tuoi prossimi impegni?
“Il 24 agosto saremo a Melpignano in Puglia dove abbiamo preparato le coreografie del concertone: Notte della Taranta, il più importante del Mezzogiorno. Ci saranno tutti giovani artisti, come Geolier, Angelina Mango, Gaia e tanti altri. Poi per il quinto anno consecutivo ci dedicheremo a X Factor”
Insomma, Emanuele Cristofoli e la sua squadra alla conquista del mondo… ed è partito tutto da Latina. Intanto sogno un evento: una sfilata di moda tutta pontina con lo stilista Maurizio Galante, Tiziano Ferro e Calcutta che cantano e la direzione artistica e le coreografie affidate a Laccio. Magari in Piazza del Popolo o allo stadio. Sarebbe fantastico.