Facendo una ricerca, pare che la prima influencer al mondo sia stata la regina Carlotta d’Inghilterra. Già nel 1760, un vasaio di paese si prese l’onere di creare un set da tè per la Regina affinché questa lo promuovesse come “il vasaio di Sua Maestà”. Da quel momento in poi, l’astuto vasaio divenne il precursore del marketing, e la Regina Carlotta prima influencer al mondo. I social network arriveranno duecentoquarantaquattro anni dopo. Oggi, in Italia, lo scettro femminile appartiene a Chiara Ferragni, con quasi ventinove milioni di follower. A Latina, invece, troviamo Emiliano Miliucci con quarantatremila follower. Numeri diversi, ma diversi anche i contenuti. Lei mostra la vita scintillante e patinata della sua famiglia, mentre Emiliano, con ironia, la vita di una normale famiglia italiana. Vi racconto la sua storia, che si intreccia un po’ con la mia.
L’avvento degli smartphone e dei social network ha senza dubbio rivoluzionato le nostre vite. Da quel momento, infatti, trascorriamo in media quattro ore al giorno davanti al cellulare, di cui due sui social. Il più utilizzato è Facebook, nato nel 2004. Con l’ascesa dei social network, è emersa una nuova figura: quella degli “influencer“, persone capaci di influire sui comportamenti e decisioni di un determinato pubblico.
Tra i due milioni di influencer italiani, Chiara Ferragni è sicuramente la più famosa, anche se nell’ultimo anno a causa di varie vicende giudiziarie, occupa oggi il terzo posto nella classifica dei follower. La sua forza risiede nella capacità di rappresentare la sua vita privata, fatta di lusso e viaggi intercontinentali, ed è attualmente seguita da 29 milioni di follower.
Lasciando da parte la ‘regina’ Ferragni, voglio raccontarvi del nostro influencer pontino, Emiliano Miliucci, che, da una casa di campagna, nella piccola frazione di Chiesuola alle porte di Latina, scrive i suoi post su Facebook, ottenendo milioni di visualizzazioni ogni mese. Ma lui non racconta il lusso: condivide, invece, con ironia la vita normale della sua famiglia, composta dalla compagna Marzia e dalle due figlie Marta e Carlotta.
Ho conosciuto Emiliano attraverso Facebook. Mi scrisse anche un bel messaggio per i miei articoli. Poi ci siamo conosciuti personalmente, quando la mia amica Emanuela Gasbarroni lo ha chiamato per il nostro reading teatrale “Radici in Aria”. Avevo già in mente di raccontare la sua storia, ma la decisione è giunta durante la pizzata del nostro gruppo, per gli auguri di Natale. Mentre parlavamo ho scoperto un legame tra la mia famiglia e la sua, che svelerò alla fine di questo racconto.
Emiliano Miliucci l’influencer di Latina seguito in tutta Italia
Emiliano Miliucci nasce il 28 novembre 1979 a Latina, primo di due figli. Suo padre, Valter, originario delle Marche, è frigorista e gestisce una piccola ditta artigiana. Sua madre, Patrizia Gioacchin, di origine veneta, inizia la sua vita lavorativa come commessa in diversi negozi storici del centro, per poi lavorare alla Plasmon e alla Selecta. La famiglia vive nella piccola frazione di Chiesuola, alle porte di Latina, nel podere del padre di Patrizia.
Emiliano è un bambino molto tranquillo. A volte viene lasciato dalla zia Cesarina, che lo fa sedere sulla credenza, e lui rimane lì ore e ore seduto senza muoversi. Frequenta le scuole elementari a Chiesuola, dove risulta sempre tra i primi della classe. Lo sarà anche alle medie e al liceo linguistico di Latina, “Ettore Majorana“, dove prenderà la maturità con 58/60.
Durante gli anni delle superiori, nel periodo estivo, lavora in campagna raccogliendo cocomeri e barbabietole. Subito dopo il liceo, abbandona l’idea di frequentare l’università e inizia a lavorare in un’azienda di volantinaggio, la DIA. Sembrerebbe solo un lavoro occasionale, fatto di volantini da distribuire nelle cassette postali, ma si trasformerà ben presto in una lunga esperienza: Emiliano vi lavorerà per ventitré anni, ricoprendo diversi ruoli, fino a diventare socio della ditta.
Nel 1998, Emiliano conosce Marzia Marsella. Entrambi fanno parte della stessa comitiva che si ritrova nel parcheggio della chiesa di Santa Domitilla, in viale Picasso. Tuttavia, l’amore tra i due scoccherà solo dopo due anni di frequentazione, sempre nel solito gruppo di amici. I due ragazzi diverranno compagni di vita e, successivamente, avranno due figlie: Marta e Carlotta. Nel frattempo, le responsabilità in azienda aumentano e con esse anche le pressioni, che Emiliano avverte sempre di più.
Clienti, fornitori, dipendenti: il telefono non smette mai di squillare. I suoi pensieri, ormai, sono completamente dominati dal lavoro e, nonostante guadagni bene, si rende conto che non sta godendo appieno della sua famiglia. Nel 2017 si iscrive a Facebook e, per stemperare le tensioni quotidiane, inizia a pubblicare post con una sapiente dose di ironia. Ha talento per la scrittura, sin dai tempi della scuola. La sua scrittura è semplice, in modo da arrivare facilmente a tutti, ma i concetti sono profondi. Però i like sono sempre poche decine.
L’inizio del percorso di influencer e il cambio lavoro
Nel 2020 il covid irrompe nelle vite di tutti, modificando i comportamenti delle persone. Emiliano si troverà bloccato a casa con Marzia e le bambine. Continua a lavorare da casa, sebbene il lavoro sia naturalmente calato. Un giorno, spinto dalla situazione, decide di fare uno dei suoi post ironici chiedendo alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di riaprire le scuole, perché le sue figlie non si tengono più. Inoltre, il cognome della ministra si presta perfettamente all’ironia. Il post verrà letto e condiviso da centinaia di persone.
Emiliano fa fatica a crederci, abituato ai pochi like giornalieri. Quello sarà l’inizio del suo percorso da influencer. Nel 2022 un’altra svolta: su Facebook scopre che l’azienda per la raccolta dei rifiuti, ABC, ha indetto un concorso: sfoglia il bando e verifica di avere tutti i requisiti necessari per partecipare. È un po’ scettico, convinto che alla fine passeranno solo i raccomandati. Eppure, quasi per scherzo, ci prova. Risulterà essere tra i primi e lo percepirà come un segno del destino. Avrà solo una settimana per decidere.
Sulla bilancia, da un lato, un guadagno decisamente più basso, ma con un sacco di tempo libero per la famiglia e per la sua passione: la bicicletta. E poi, le preoccupazioni, le ansie: tutto azzerato. La decisione è ormai presa: ogni mattina sveglia alle cinque, e alle sei già sul camion a raccogliere la spazzatura in giro per la città.
Oggi i post di Emiliano sono diventati un appuntamento quotidiano, i suoi fan, da tutta Italia, attendono le riflessioni e i racconti della sua famiglia. La compagna Marzia (coprotagonista) e le figlie Marta e Carlotta sono ormai famose al suo pari. I suoi scritti, pur essendo diventati più articolati, mantengono la semplicità stilistica e l’ironia che lo hanno sempre contraddistinto.
Le visualizzazioni mensili dei suoi post, inizialmente nell’ordine delle migliaia, sono diventate milioni e ora è corteggiato anche dai media nazionali. Ma Emiliano sa che la vita non si misura solo in numeri… è rimasto il ragazzo di sempre, apparentemente timido, con quel sorriso discreto che nasconde una grande sensibilità.
L’incontro con Emiliano Miliucci
Incontro Emiliano nella sala lettura del Circolo Cittadino “Sante Palumbo”. La sala è vuota ed è proprio l’atmosfera adatta per un’intervista al nostro influencer.
Emiliano, come ti è venuta la passione per la scrittura?
“Non essendo bello scrivevo gli sms alle ragazze e mi giocavo tutto lì, con quei centosessanta caratteri”
Come ti sei sentito quando hai raggiunto milioni di visualizzazioni?
“Sono rimasto sorpreso, non me lo aspettavo. Sono sorprese anche le mie figlie, quando qualcuno mi riconosce e mi ferma per strada mi dicono: ‘Ma allora papà sei famoso?’ e a me fa molto piacere, non sarei sincero a negarlo”
Cosa pensi dei social a questo punto?
“Penso siano una cosa positiva se presi nella giusta maniera. Io cerco di usare toni sempre super educati, ma alcune volte non basta contro gli odiatori seriali”
Cosa pensi della Ferragni o degli altri influencer che hanno milioni di follower?
“Penso siano stati bravi a capire prima di tutti le potenzialità dei social. Magari se avessi iniziato dieci anni prima, chissà come sarebbe andata?!”
Sei più conosciuto nel resto d’Italia che a Latina, come te lo spieghi?
“Nessuno è profeta in patria”
Eppure sei molto legato alla città
“Sì e non la cambierei con nessun’altra. Mi sento un classico latinense, figlio di una veneta e di un marchigiano”
Alla pizzata di Natale ho avuto modo di chiacchierare con Emiliano e ho scoperto, quando mi ha detto il cognome di sua mamma, che una commessa dell’attività della mia famiglia era sua zia. Si chiamava Tiziana Gioacchin a cui eravamo molto legati sia io che mia sorella Vanda. Avevamo circa la stessa età. Ci frequentavamo anche al di fuori del lavoro. Poi un giorno scoprì di avere un brutto male e in pochi mesi se la portò via, ma non la portò mai via dal nostro cuore.
Tiziana era una bella ragazza, simpatica, ironica, piena di vita, morì nel 1979. Dopo la nostra chiacchierata, Emiliano ne ha parlato con sua mamma e mi ha mandato questo messaggio: “Ciao Emilio. Oggi ho raccontato a mia madre che ieri ho cenato con te e che mi hai detto di zia. Mamma non si ricorda di te ma ricorda che la tua famiglia fu molto generosa con zia e che tuo padre(?) quando zia morì volle farsi carico di tutte le spese relative al funerale. Boh, ‘sta storia m’ha un po’ commosso. Pensa quanti incroci di destini si intrecciano in una cittá…”
Mi sono commosso anch’io. Il funerale lo pagarono i fratelli Andreoli: mio padre Pasquale e mio zio Aldo.
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Che bella storia,!
Grazie Emilio