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Lorenzo Zicarelli e quei cornetti di cui non posso fare a meno

Si può criticare Latina quanto si vuole: brutta, sporca, piena di buche, erba alta… e chi più ne ha, più ne metta. Le classifiche pubblicate nelle varie testate giornalistiche la collocano sempre tra gli ultimi posti. Ma a me piace raccontare una Latina diversa, positiva e propositiva. Se ci fosse una classifica sulle cose buone e dolci, la nostra città potrebbe tranquillamente piazzarsi tra le prime posizioni. Parliamo, ad esempio, di pasticcerie. In questi anni ho avuto il piacere di raccontare alcuni pasticcieri, anzi, grandi pasticcieri: Giuseppe Figini, Turi Rizzo, Eugenio Ragusa… che con la loro maestria hanno estasiato il nostro palato. Di grandi pasticcieri ce ne sarebbero altri da raccontare, tra questi il calabrese Lorenzo Zicarelli.

Proprio in questi giorni è arrivata la notizia che gli studenti dell’ITS Academy Biocampus di Latina hanno vinto la prestigiosa ‘Bun Reinventing Challenge’, organizzata a Rozzano (Milano), con un panino innovativo ispirato alla primavera. Se supererà l’ultima prova, potrebbe essere inserito nel menu di tutti gli Autogrill d’Italia. Insomma, in fatto di cibo non siamo secondi a nessuno, e credo che la nostra forza risieda nella capacità di amalgamare ricette diverse, portate dai pionieri provenienti da tutte le regioni italiane.

Anche i primi pasticcieri che arrivarono a Littoria/Latina adattarono le proprie ricette ai gusti della nuova comunità multiregionale che si stava formando. Il primo dei pasticcieri fu il friulano Giuseppe Figini, insuperabile nella pasticceria a sfoglia, nei diplomatici e nelle meringhe. Poiché la maggior parte dei nuovi abitanti proveniva dal Nord, Figini, fu l’unico che, con le sue ricette, non ebbe alcuna difficoltà a soddisfare i gusti dei suoi clienti.

Latina anni '60 Lorenzo Zicarelli agli inizi, nella pasticceria di Ferdinando de Caro

Al contrario, il pasticcere Turi Rizzo, quando giunse a Latina da Tunisi, alleggerì le sue ricette per adattarle ai gusti dei latinensi, ottenendo un grande consenso che dura tutt’oggi. Anche Eugenio Ragusa proveniva dalla Tunisia. Oltre ai dolci francesi, arabi e siciliani, arricchì la sua offerta con la pasticceria romana, grazie all’esperienza acquisita in un noto bar pasticceria di Roma: mitici i suoi maritozzi con la panna.

Vi era anche un altro pasticcere a Latina, negli anni Sessanta, Ferdinando De Caro, detto Pippo, di origini siciliane. La sua pasticceria si trovava in via Neghelli. Proprio lì, il calabrese Lorenzo Zicarelli, giovanissimo, imparò il mestiere di pasticciere. Conoscendo la famiglia Zicarelli, la storia di Lorenzo era già nell’aria. Poi, qualche settimana fa, ho incontrato il fratello Fausto nel negozio di alimentari dei fratelli Rocco e con un giro di telefonate mi sono messo in contatto con Barbara Zicarelli, figlia di Lorenzo… ed ecco la sua storia.

La storia del pasticciere calabrese Lorenzo Zicarelli

Lorenzo Zicarelli nasce il 21 novembre del 1944 a Cosenza, primo di otto figli. Il padre, Francesco, è un vigile del fuoco, mentre la madre, Natalina Parise, si occupa della casa e dei suoi numerosi figli. Anche il fratello di Francesco, Lorenzo, è un vigile del fuoco, ma lavora a Latina. Sarà proprio lui a convincere Francesco a chiedere il trasferimento nella città pontina, per offrire maggiori opportunità di lavoro ai suoi otto figli. Così, nel 1956, Francesco entrerà a far parte del corpo dei vigili del fuoco del capoluogo pontino.

La famiglia, però, è rimasta a Cosenza. Quattro anni dopo, nel 1960, quando Francesco si sarà ormai ben ambientato nella nuova città, si farà raggiungere dalla moglie e dai suoi figli. Il figlio Lorenzo, al momento della partenza per Latina, frequenta le scuole superiori all’istituto tecnico industriale di Cosenza, ma una volta trasferito non terminerà gli studi. Preferirà lavorare e imparare un mestiere, e a Latina il lavoro non manca di certo. Verrà subito assunto nella pasticceria siciliana di Ferdinando De Caro, in via Neghelli, poi trasferita in via Cairoli.

Lorenzo Zicarelli nel laboratorio di viale Petrarca

Sarà proprio in quella pasticceria che Lorenzo si innamorerà del suo lavoro, nonostante il signor De Caro sia un uomo molto severo e geloso della sua arte, come tutti i pasticcieri. Per imparare quell’affascinante mestiere, Lorenzo dovrà ‘rubare con gli occhi’ al suo maestro. Lavorerà per circa otto anni in quella pasticceria, poi, nel 1968, verrà assunto al bar Mimì dai fratelli Bruno e Alfonso Perrelli, perché vogliono la pasticceria interna al loro bar, e Lorenzo è la persona giusta.

Lorenzo Zicarelli con i suoi dolci

Oltre al lavoro, in quel periodo pensa anche alle ragazze. In una festa tra amici conosce Giuliana Franzini, gli piace molto, ma è ancora troppo giovane e quindi lascia correre. Trascorreranno due anni prima di incontrarsi di nuovo e fidanzarsi. Si sposeranno nel 1967 e avranno tre figli: Francesco, Mario e Barbara.

Lorenzo Zicarelli mentre impasta nel suo laboratorio di viale Petrarca

Nel 1970, quando ancora lavora al bar Mimì, un noto avvocato di Latina cerca di convincerlo per il grande passo; mettersi in proprio. Ma Lorenzo non ha la forza economica per affrontare l’investimento necessario per l’apertura di un’attività. Però l’avvocato crede molto nelle sue capacità e si propone di aiutarlo economicamente. Alla fine, Lorenzo accetterà il suo aiuto. Riuscirà poi, in breve tempo, a restituire il debito all’amico avvocato. Comunque gli sarà grato per tutta la vita e ogni mattina gli farà recapitare una busta di cornetti.

Lorenzo Zicarelli mentre impasta cola moglie Giuliana

La sua prima pasticceria, con annesso laboratorio, la apre in viale Petrarca. Oltre alla vendita al pubblico, inizia a dedicarsi alla fornitura dei bar. E saranno i bar più rinomati della città a offrire alla propria clientela i prodotti del pasticciere Zicarelli: bar Poeta, bar Friuli, bar Mimì, bar dello Sport, bar Martini, bar Pontesilli, bar Ezio, bar Di Russo, bar Farina… Nel 1982, Lorenzo decide di aprirne uno anche lui. Il posto è ben studiato; si trova in via Fabio Filzi, a pochi metri dal Liceo Artistico di Latina.

Lorenzo Zicarelli con il fratello Ernesto

Nel 2000, con l’aiuto dei figli ormai cresciuti, apre un bar pasticceria in via Don Torello, che diventerà ben presto un punto di riferimento della vita notturna latinense, grazie all’apertura continuativa in tutti i weekend. Molti personaggi dello spettacolo che si esibiscono nelle discoteche vicine (Felix e 24 Mila Baci) si recano da Zicarelli per rifocillarsi, dopo le loro performance.

Mario Zicarelli con la mamma Giuliana, mentre preparano le loro specialità

Oltre agli abituali della vita notturna pontina, anche noti personaggi di Latina, come Tiziano Ferro, Ilaria Spada e Manuela Arcuri, frequentano il locale. All’interno del bar verranno anche girate alcune scene del film “L’amico di famiglia”, del regista Paolo Sorrentino. Le uniche distrazione che si concede Lorenzo sono; la vacanza estiva al mare della sua Calabria, dove ha casa, e le partite a tennis, giocate la mattina presto, con qualche suo amico, nei campi del tennis club dei giardinetti. 

Barbara Zicarelli, mostra con orgoglio i cornetti pronti per i migliori bar di Latina

Le sue specialità saranno sempre immancabili, nei migliori bar del capoluogo pontino: le frolle di ricotta, crostate di albicocche, crostatine di visciole, rotelle con l’uvetta, trecce di granella e crema, ciabattine con crema e marmellata, il cornetto semplice o con marmellata. Purtroppo, dopo una lunga malattia, Lorenzo Zicarelli verrà a mancare il 10 febbraio del 2023.   

Francesco Zicarelli finanziere, primo figlio di Lorenzo, con lo zio Ernesto ex poliziotto

L’incontro con la famiglia Zicarelli nel loro quartier generale

È tardo pomeriggio quando arrivo nel grande laboratorio Zicarelli. Ad attendermi ci sono i figli di Lorenzo: Francesco, Mario e Barbara, la moglie Giuliana ed anche Ernesto, fratello di Lorenzo e mio amico da sempre. L’odore nel laboratorio è divino, mi manda quasi in estasi… tanto che faccio fatica a concentrarmi. Francesco è l’unico dei figli ad aver scelto un’altra strada: è un militare della Guardia di Finanza, mentre Mario, Barbara e la mamma Giuliana, per fortuna, continuano l’opera che Lorenzo ha iniziato cinquantacinque anni fa.

Francesco, come mai non hai seguito le orme di tuo padre?

“Diciamo che è stato lui a indirizzarmi. Avrei potuto lavorare anche in una grande azienda del territorio, ma mio padre mi portò a scegliere quello che voleva lui”

Che tipo era?

“Autoritario ed esigente. Insomma, comandava lui e voleva sempre avere ragione. Però era un infaticabile lavoratore. C’è assolutamente da aggiungere, che il successo nel suo lavoro è merito anche di mia madre che lo ha sempre sostenuto fattivamente”

Riusciva ad avere una vita sociale, compatibilmente al suo duro lavoro?

“Diciamo che riusciva a ritagliarsi qualche momento di svago con i suoi amici”

Quali erano gli amici a cui era più legato?

“Ne aveva tanti: Antonio Perazzotti, Valter Bulgarelli, Franco Sasso, Ettore Lodi, i fratelli Bruno e Alfonso Perrelli, Alfredo Loffredo, Sandro Catani. Sicuramente ne ho dimenticato qualcuno”

Barbara, tu sei la più piccola dei figli; hai goduto di questo privilegio con tuo papà?

“Forse in parte. Era comunque geloso della sua unica figlia femmina, ma io gli davo filo da torcere perché sono sempre stata ribelle. Poi con l’età mio padre si è ammorbidito”

Qual è il segreto delle vostre bontà, di cui non riesco a fare a meno?

“Considera che i nostri prodotti sono a lievitazione naturale e poi mettiamo tutto l’amore che mio padre ci ha trasmesso per questo lavoro”

Una delle ultime immagini di Lorenzo Zicarelli, mentre prepara un profiterole, altra sua specialità

È bello scoprire una famiglia unita e laboriosa come quella dei Zicarelli, che continua con straordinaria passione la propria tradizione. La nostra città avrà anche tanti difetti, ma abbiamo qualcosa che nessun’altra città italiana può vantare: i cornetti di Lorenzo Zicarelli. E questo mi basta per rendere più dolce Latina.

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