Ci stiamo avvicinando al novantaduesimo anno dalla posa della prima pietra di questa particolare città. Perché Latina non si può considerare normale, per la sua struttura architettonica e antropologica. Una città sorta dal nulla, anche se a me piace pensarla riemersa dalla palude, come se fosse stata sempre lì sotto e all’improvviso apparsa per essere vissuta. Potrebbe essere una leggenda, e a me piacciono le leggende perché danno quel senso di appartenenza alla propria terra di cui siamo ancora carenti. Se sto facendo questo lavoro di ricerca storica sulle famiglie, del primo nucleo della città, è proprio per far sentire quel senso di appartenenza, soprattutto alle nuove generazioni. In questa storia vi racconterò di Giulio Senesi, un imprenditore che scelse di lasciare Roma per vivere e lavorare nella nuova città di Littoria.
Latina nel 2032 compirà i fatidici cento anni, ne mancano ancora otto, ma se uno pensa a come corre il tempo, i cento sono dietro l’angolo. Spero che il mio lavoro di ricerca sulle famiglie storiche del primo nucleo di fondazione, ma anche quelle del dopoguerra, possa accrescere il senso di appartenenza alla nostra città. Diversi giovani hanno iniziato a seguire i miei scritti, e questo è un dato confortante. Parlando con alcuni di loro, ho percepito la voglia di conoscere le storie del luogo in cui vivono.
Man mano che vado avanti scopro storie che si intrecciano con altre, e questo mi permette di scoprire pure qualche mio errore. Avevo scritto che il primo albergo sul lungomare di Latina è stato l’hotel Fogliano, edificato nel 1962 dal costruttore Giovanni Giacomini a Capo Portiere. Ma scrivendo la storia che mi accingo a raccontare, ho scoperto che in realtà il primo albergo, del nostro lungomare, fu costruito nel 1953 a Foce Verde, dall’imprenditore romano Giulio Senesi.
Giulio Senesi, l’imprenditore romano che scelse di vivere a Littoria
Giulio Senesi nasce a Roma nel 1888 in una famiglia romana benestante. Sin da ragazzo ha il pallino per gli affari ed è anche molto bravo. Alla fine della Prima Guerra Mondiale conosce una ragazza originaria dei Castelli Romani, precisamente di Genzano, si chiama Italia Conti. La sposerà nel 1919. Italia è una cuoca eccezionale e così Giulio decide di aprire una trattoria a Campo de’ Fiori e la licenza la intesta a sua moglie. Ben presto, con le sue prelibatezze, diverrà un vero e proprio punto di riferimento nel cuore di Roma.
Ma a Giulio non piace lavorare dentro il ristorante, a lui piace organizzare. Aprirà una decina di ristoranti per poi darli in gestione. È così che Giulio fa affari: crea, li avvia e li cede. Solo la trattoria dove Italia fa la cuoca non si tocca. In quella locanda va spesso a mangiare un ragazzo con pochi soldi in tasca, la mamma ha un banco di frutta e verdura a Campo de’ Fiori, è ancora sconosciuto, ma poi diverrà uno degli attori più amati del cinema italiano, quel ragazzo è Aldo Fabrizi. Giulio il più delle volte non lo farà pagare, per simpatia e solidarietà.
Nel 1920 nascerà Fulvia, la loro prima figlia. Italia la partorirà a Genzano, dove vivono i suoi genitori. Nel 1923 arriverà anche Elsa, ma questa volta il parto avverrà a Roma. Siamo negli anni Trenta: i lavori di bonifica delle paludi pontine volgono al termine e sta per nascere una nuova città, Littoria. Giulio per natura è curioso e gli piacciono le sfide. Dopo alcuni sopralluoghi decide di puntare tutto su quella città appena fondata. Vende tutte le sue proprietà romane e apre una trattoria sul corso principale di Littoria (Corso della Repubblica).
La trattoria va subito alla grande perché è alla portata di tutti. Il segreto di Giulio è fare prezzi modici e offrire le specialità romane, cucinate sapientemente da sua moglie Italia. Poi Giulio ha anche il vino buono dei Castelli che lascia decantare, nelle botti di legno, in un magazzino acquistato in Corso Principe Umberto (Corso Matteotti). Tutti i pomeriggi i pensionati vanno in trattoria a farsi il quartino di vino.
Finita la guerra le loro due figliole, Fulvia ed Elsa, ormai cresciute, inizieranno a dare una mano alla instancabile mamma. Fulvia sposerà Tommasino Cifra di origini bassianesi. Avranno tre figli: Alessandro, Dario e Luisa. Elsa, invece, sposerà Peppino Nucera di origini calabresi. Anche loro avranno tre figli: Giuliana, Alberto e Massimo. Tutti e sei fatti nascere, in casa, dalla mitica ostetrica Maria Cocco.
Giulio, nonostante l’età che avanza, ha ancora voglia di intraprendere. Capisce che i cittadini di Latina, nel periodo estivo, quando il caldo si fa soffocante, corrono verso il mare per trovare refrigerio, ma sulla spiaggia c’è poco o nulla di attrezzato. Addirittura, non è stata ancora costruita la strada diretta Latina-mare. Così decide di acquistare un lotto di spiaggia dall’Opera Nazionale Combattenti a Foce Verde.
Nel 1953, farà costruire il suo gioiello, l’albergo Senesi (Oggi Hotel Mediterraneo). L’intuizione sarà ancora una volta vincente. Punterà soprattutto sul ristorante e sullo stabilimento balneare. Perché l’albergo non ha molte stanze, quelle poche sono prenotate da stranieri e pensionati romani. L’estate registra sempre il tutto esaurito e d’inverno continua ad esserlo il ristorante. A condurre la cucina c’è la figlia Elsa, aiutata dal marito Peppino. Mentre la trattoria continua ad essere gestita da Italia, aiutata da sua figlia Fulvia.
Il pesce fresco arriva puntualmente ogni mattina. Lo pesca Giovannino Duranti, gettando le reti dalle sue barche. Una parte di quel pescato lo tiene per il suo ristorante e il resto lo vende a Giulio, che ha l’albergo a due passi da lui. Il ristorante è pure frequentato da diversi personaggi dello spettacolo. Arrivano da Roma per gustare i piatti di pesce preparati da Elsa. Tra questi Federico Fellini, con la moglie Giulietta Masina, Antony Queen, Little Tony, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, il politico Giorgio Almirante e tanti altri.
Nel 1958 Giulio Senesi muore e, nei primi anni Sessanta, Italia e Fulvia chiudono la storica trattoria. Fulvia aiuterà Elsa, sia con i bambini e sia, saltuariamente, in albergo. Dopo circa venti anni di soddisfazioni, ma anche di grandi sacrifici, le due sorelle Senesi decideranno di vendere l’albergo per dedicarsi, unicamente, alle loro famiglie.
L’incontro con Giuliana Nucera, prima figlia di Elsa e Peppino
Nell’incontro con Simona Lepori per il racconto di suo papà Vittorio, è uscito il nome delle sorelle Senesi, e ho espresso l’intenzione di scrivere anche la loro storia. Simona si è subito proposta come gancio, dato che suo marito, Massimo Nucera, ultimo figlio di Elsa e Peppino. Insomma, due telefonate e sono arrivato a Giuliana, sua sorella maggiore. Ci siamo incontrati e, nel raccontarmi, mi ha mostrato le foto storiche di famiglia. Nella conversazione si è poi aggiunta Luisa Cifra, figlia di Fulvia e Tommasino.
Giuliana, come mai nessuno di voi ha deciso di proseguire l’attività avviata da vostro nonno?
“Abbiamo tutti scelto strade diverse, perché era un lavoro troppo sacrificante. Devo ammettere che l’albergo ha consentito alla nostra famiglia di vivere nell’agiatezza, ma è anche vero che non abbiamo vissuto la nostra famiglia, perché i nostri genitori lavoravano sette giorni su sette, a discapito proprio della famiglia”
Un aneddoto inedito del ristorante dell’albergo?
“Di tutti i personaggi famosi che hanno frequentato il nostro ristorante, ricordo che ogni settimana Vittorio De Sica mandava a pranzare da noi i suoi figli, Manuel e Cristian. Dopo mangiato, l’autista li riaccompagnava a Roma”
E qualche personaggio di Latina?
“Ricordo Biscotto, il più bel ragazzo di Latina. Veniva spesso da noi, ma non a mangiare. Si sedeva sotto il pergolato a prendere il fresco e le ragazze correvano ad ammirarlo. Io avevo la sua stessa età ed eravamo amici, forse per questo non subivo il suo fascino”
La tua famiglia è stata molto criticata per aver fatto demolire l’edificio di fondazione, dove avevate la trattoria in Corso della Repubblica. Cosa rispondi?
“Che la critica è giusta. Sono la prima a dire che è stato uno scempio, anche perché lì ci ho vissuto con la mia famiglia. Ma allora non c’era la sensibilità di oggi. I miei genitori ritennero di fare la cosa giusta pensando al nostro futuro. Sono molto dispiaciuta, come lo sono i miei fratelli e i miei cugini”
Quando sono venute a mancare tua mamma e tua zia?
“Mia zia Fulvia nel 2013 e mia mamma nel 2016”
Giulio Senesi aveva portato con sé la sua storia romana, e la moglie Italia quella dei Castelli Romani con annesse specialità gastronomiche. Pensate a quante tradizioni sono arrivate da tutta Italia nella nostra città… se non è storia questa?!