Se negli anni Trenta arrivarono a Littoria ventimila persone, nel dopoguerra il loro numero raddoppiò. Latina divenne così l’eldorado italiano, o almeno il luogo con le maggiori opportunità di lavoro, un piccolo miracolo dopo la devastazione della guerra. Raccontando la città, mi accorgo sempre più spesso che da alcune storie emergono altre storie: adoro questi intrecci, perché ogni volta che penso di aver concluso le narrazioni, ecco che dal cilindro ne escono altre. È proprio ciò che è accaduto quando ho raccontato la storia di Luigi Coletta, l’idraulico delle “Terme di Fogliano”, arrivato dal Beneventano negli anni Quaranta, poco prima che la guerra giungesse anche a Littoria. Nei primi anni Cinquanta arrivò dal suo stesso paese Tonino Loggia, suo amico d’infanzia. Oltre a ritrovarsi iniziarono a lavorare insieme per la stessa ditta. Successivamente le loro strade si separarono, ma l’amicizia rimase intatta per tutta la vita.
Immaginate Latina nei primi anni Cinquanta: una città che cresceva a ritmo vertiginoso, destinata a continuare a espandersi nei decenni successivi. Ma concentriamoci su quegli anni, quando il boom economico stava per coinvolgere l’intera nazione. Latina aveva una marcia in più rispetto alle altre città italiane, poiché era ancora una realtà in costruzione. La domanda di lavoro e di abitazioni superava di gran lunga l’offerta. Mancavano case per tutti coloro che arrivavano in cerca di fortuna, e così la città era un grande cantiere a cielo aperto.
Erano necessarie maestranze qualificate, ma vi erano anche molti giovani che partivano da zero: persone motivate che, con grande spirito di sacrificio, imparavano dai più esperti e preparati. Alcuni di quei giovani, col passare del tempo, divennero a loro volta maestri del mestiere, mentre i più intraprendenti aprirono piccole imprese proprie. Di quelle piccole imprese alcune divennero importanti, grazie alle capacità imprenditoriali di quei giovani divenuti ormai adulti.
Poco tempo fa ho raccontato di Luigi Coletta, l’idraulico delle Terme di Fogliano. Durante il racconto, ho incrociato la figura di un altro personaggio, suo caro amico, Antonio Loggia, noto a tutti come Tonino. Oggi, a Latina, il suo cognome è molto conosciuto grazie alle attività portate avanti dai figli. Per questo ho deciso di contattare il figlio Raffaele, che appartiene alla mia generazione.
Antonio (Tonino) Loggia, dalla terra del vino a Latina
Antonio Loggia, conosciuto da tutti come Tonino, nasce il 20 marzo 1937 a Solopaca, in provincia di Benevento. È il secondo e ultimo figlio di Giuseppina Leone, una piccola proprietaria terriera. Giuseppina, rimasta vedova giovanissima e con un figlio, Armando, si risposerà con Raffaele Loggia, dal quale avrà Tonino. Raffaele è un commerciante ambulante di abbigliamento. La famiglia vive una vita serena, nonostante le difficoltà legate alla guerra e alla crisi che ne era derivata. Purtroppo, nel 1947, anche Raffaele verrà a mancare.
Giuseppina, vedova per la seconda volta, deve rimboccarsi le maniche. Nel 1954, il figlio Armando la convince a trasferirsi a Latina, dove lui sta già lavorando come muratore. Tonino con il suo diploma di avviamento tecnico, conseguito nel suo paese natale, avrà anche lui l’opportunità di un lavoro. L’incontro con il suo amico di infanzia, Luigi Coletta, appena tornato dal militare, sarà determinante.
Luigi porterà Tonino a lavorare nella ditta idraulica in cui è apprendista, quella di Erico Pitton, che ha ottenuto un contratto per la costruzione dell’impianto idraulico delle Terme di Fogliano. Tonino lavorerà per un paio di anni nella ditta Pitton. Nel frattempo, conosce Anna Maria Mauti, una ragazza setina sua vicina di casa. Si sposeranno nel 1959, ma saranno costretti a trasferirsi a Roma, poiché Tonino andrà a lavorare in una ditta che ha in appalto i lavori idraulici per il cantiere delle Olimpiadi del 1960.
Terminati i lavori, tornano a vivere a Latina e Tonino decide di aprire una ditta propria di impianti termoidraulici, mentre sua moglie troverà lavoro in una delle tante fabbriche sparse nel territorio pontino. In quegli anni, nell’immediata periferia di Latina, verranno costruite diverse villette, e Tonino, ormai specializzato in impianti di riscaldamento e sanitari, lavorerà in molte di quelle abitazioni. Nei primi anni Settanta, il lavoro gli aumenterà in maniera esponenziale, grazie alla costruzione di due lottizzazioni: la Cucchiarelli e la Covelli.
La sua pubblicità si basa principalmente sul passaparola. Ha una clientela di alto livello che lo metterà in contatto con altre persone, interessate alla sua professionalità. Tuttavia, il suo lavoro non si limita esclusivamente alla città di Latina: opererà in tutta la provincia, con particolare attenzione al lungomare del sud pontino, nelle località più ricercate della costa, come Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina… dove verranno realizzate ville di alto profilo.
Dopo aver completato il periodo dedicato alle ville, riuscirà ad aggiudicarsi un importante appalto per la ristrutturazione della sede INPS di Latina, espandendo poi la sua attività anche in altre sedi della provincia sino ad arrivare alle porte di Roma. I lavori, che dureranno cinque anni, lo porteranno a consolidare ulteriormente la sua reputazione. Inoltre, lo contatteranno in diverse banche, principalmente per sistemare lavori mal eseguiti da ditte idrauliche poco professionali.
Negli anni Settanta, quando la sua attività è al massimo, decide di rifiutare diversi incarichi, per scelta personale, poiché non ha intenzione di espandersi eccessivamente, per non compromettere la qualità del lavoro che lo ha reso un professionista specializzato. Inoltre, è arrivato il momento di pensare ai suoi tre figli: Raffaele, Claudio e Franco. Pur non abbandonando il suo settore, nel 1976 decide di aprire una ferramenta all’estremità di via Emanuele Filiberto, vicino alle case popolari: nasce così la ferramenta Loggia.
L’amicizia profonda tra Luigi Coletta e Tonino prosegue, nonostante le loro strade professionali corrano parallele. Ciascuno alla guida della propria azienda, ma operanti nello stesso settore. Luigi inviterà Tonino a sostenere l’associazione della Cassa Mutua Artigiani, alla cui nascita ha contribuito, al suo interno, la creazione della Cooperativa Artigiana di Garanzia. I due si alterneranno nella presidenza della cooperativa. Tonino, negli anni Ottanta, farà anche parte del consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Latina.
Dieci anni dopo l’apertura della ferramenta, Tonino farà costruire in via dei Monti Lepini un ampio capannone, dove avrà origine il Colorificio Loggia. Il negozio storico sarà gestito dai figli Claudio e Franco, mentre la nuova attività sarà condotta direttamente da lui e dal figlio Raffaele. Col tempo, Tonino ridurrà ulteriormente il suo impegno lavorativo per concentrarsi sui propri figli, accompagnandoli passo dopo passo fino a quando non avrà la certezza che siano in grado di proseguire in autonomia. Tonino Loggia verrà a mancare l’8 luglio del 2020.
Oggi, i tre fratelli Loggia, dopo aver ricevuto gli attenti insegnamenti del loro papà, hanno seguito ognuno la propria strada: Raffaele dirige la ‘Loggia Industria Vernici’ nella zona industriale di Borgo San Donato, Claudio gestisce una grande distribuzione di illuminazioni a LED, ‘Century Italia’, in Strada Tre Ponti, e Franco, l’artista della famiglia, ha un’attività di customizzazione per moto Harley Davidson, ‘Art On The Road’, in via dei Monti Lepini.
L’incontro con Raffaele Loggia nella sua industria di vernici
Non mi ero mai addentrato nella zona industriale di Borgo San Donato e ho scoperto un mondo incredibile. Non immaginavo ci fossero così tante industrie di imprenditori pontini, tra cui quella di Raffaele Loggia, che produce vernici speciali ed esporta in sessanta paesi del mondo.
Raffaele, oltre al lavoro, tuo papà aveva altre passioni?
“Era un grande tifoso del Napoli, insieme al regista Enzo De Pasquale, suo caro amico, fondò il primo club della squadra partenopea. Poi amava circondarsi di amici, perché era un grande aggregatore sociale. Per me è stato un uomo fantastico”
Con te e i tuoi fratelli che rapporto ha avuto?
“Con noi è stato sempre equilibrato. Ci ha costantemente stimolato ed è riuscito a sognare con noi. Sosteneva pure le nostre passioni. Per farti capire: un periodo abbiamo giocato a tennis e lui ci fece costruire un campo da tennis, dietro la nostra attività. Oppure giocavamo a bigliardo ed ecco arrivare un tavolo da bigliardo nuovo di zecca. Ha cercato in tutti i modi di tenerci uniti, finché ha potuto, ma poi le nostre strade, inevitabilmente, si sono divise”
Inutile chiederti qual è stato il suo più caro amico
“Ha avuto tantissimi amici, ma Luigi Coletta per lui è stato come un fratello”
Ecco Latina di quegli anni: vi ho raccontato una storia che parla di impresa, ma anche di una profonda amicizia. Tonino Loggia apparteneva alla generazione che, uscita dalla devastazione della guerra, ha vissuto il miracolo economico e ha contribuito alla crescita della città. Nonostante i successi ottenuti, ha sempre mantenuto l’umiltà e grandi valori umani.
Racconti che, come sempre, diventano fondamenta del presente e trampolino per il futuro, radici preziose per ricordarci che il contributo di persone coraggiose e tenaci ha permesso a noi di vivere la città che siamo diventati. Il messaggio che mi arriva è ora questo: il testimone è nelle nostre mani!