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Il dottor Ermanno D’Erme: quando i bambini di Latina nascevano a Sezze

Fino alla fine degli anni Sessanta, la maggior parte dei bambini nasceva in casa. La leggendaria ostetrica Maria Cocco, dal 1934 al 1974, girando casa per casa con la sua bicicletta, fece nascere migliaia di bambini. Poi questa abitudine andò perduta, e i bambini iniziarono a nascere solo negli ospedali o nelle cliniche private, come la San Marco di Latina o in quelle romane. Negli anni Settanta e Ottanta, invece, molti bambini latinensi nacquero nell’ospedale di Sezze, grazie al dottor Ermanno D’Erme, di cui vi voglio raccontare.

Non è di oggi la notizia che in Italia nascono sempre meno bambini; anche Latina non fa eccezione. E pensare che negli anni Sessanta la città deteneva il record di nascite: nel 1968 ca. 2200, nel 1969, ca. 2390 e nel 1970 ca. 2430 (dati gentilmente concessi dall’Ufficio Stato Civile di Latina). Nel corso del 2024, invece, sono state registrate 730 nascite contro 1.282 decessi (dati rilevati dal Web). Insomma, un bilancio più che negativo.

Le nascite sono un atto straordinario che rappresentano non solo l’inizio di una nuova vita, ma anche un’opportunità di speranza per il futuro. Ma il problema è: quale futuro? In un’epoca segnata da sfide economiche, incertezze globali, guerre… la decisione di avere un figlio può essere vissuta come un atto di coraggio, una dichiarazione di fiducia nella vita stessa. Ma l’abbassamento delle nascite ci invita a riflettere sul nostro impegno verso le future generazioni.

Ma veniamo al nostro racconto, che non parla solo di bambini, ma di chi li faceva nascere. Vi racconterò la storia di un medico che ha dedicato tutta la sua vita alla professione, ma anche agli altri, attraverso il volontariato: era il dottor Ermanno D’Erme che ho avuto la fortuna di conoscere. Per un periodo ci siamo frequentati, essendo iscritti allo stesso corso di sommelier. Era la fine degli anni ’80 e spesso andavamo a cena insieme ad altri amici corsisti nei vari ristoranti della zona, e così facemmo amicizia.

Sermoneta Pasqua 1950: il giovane Ermanno D'Erme

Ermanno era una persona affabile e di compagnia, dotato della gentilezza dei signori di altri tempi. Nonostante fosse molto più grande di me, con la sua aperta visione della vita, era riuscito ad annullare lo spazio temporale che ci divideva. Conversare con lui era un vero piacere.

La storia del dottor Ermanno D’Erme primario d’ostetricia nell’ospedale di Sezze

Ermanno D’Erme nasce il 10 luglio del 1931 a Sermoneta, in provincia di Roma (oggi provincia di Latina). Primo di due figli, dopo di lui il fratello Igino. Il papà Leandro è geometra, la mamma Elda Zulli, di origine abruzzese, è casalinga. Ermanno le scuole elementari le frequenta nel suo paese. È un bambino tranquillo, ma non ha molta voglia di studiare. Purtroppo capita in classe con la nonna materna: maestra molto severa, più di sua madre. Il papà, invece, è di indole tranquilla.

Subito dopo la guerra, Leandro decide di trasferirsi con la famiglia a Latina, poiché ci sono più opportunità di lavoro rispetto alla piccola Sermoneta. Ermanno frequenterà le scuole medie all’Istituto Vittorio Veneto di Latina, dove proseguirà gli studi al Liceo Classico. Alle superiori, diventerà uno studente un pochino più volenteroso. Per l’università sceglierà la facoltà di Medicina alla Sapienza e farà il pendolare tra Latina e Roma.

Latina: Piazza della Libertà fine anni '40 Ermanno D'Erme (a sx) con il fratello Igino

In quel periodo, Ermanno conosce una studentessa del Vittorio Veneto che frequenta le Magistrali. La ragazza si chiama Olga Censi. Insieme al suo amico e compagno di studi, Giorgio Ensoli, inizia a frequentare Cisterna di Latina, poiché Olga vi abita e ha una cara amica che piace molto a Giorgio: Maria Carla Sottoriva. I ragazzi di Cisterna non sono molto contenti, perché Olga e Maria Carla sono molto ambite e loro sono un po’ gelosi. Ma alla fine, Ermanno e Giorgio si fidanzeranno con le due ragazze.

Latina fine anni '40: i fratelli Igino ed Ermanno D'Erme con la loro mamma

Dopo la laurea, Ermanno si specializza in Idroclimatologia medica, studiando gli effetti biologici e terapeutici delle acque minerali e di altri mezzi naturali di cura, come fanghi e grotte. Ermanno sceglie quell’indirizzo perché a Latina hanno aperto le Terme di Fogliano, e lui crede fortemente nei benefici di quelle acque. Purtroppo, però, le terme verranno chiuse, ed Ermanno deciderà di prendere un’altra specializzazione: Ostetricia e Ginecologia. Completato il percorso di studi, inizierà a fare tirocinio nell’ospedale vecchio di Latina.

Latina 1955: Ermanno D'Erme (a dx) alla festa della matricola con alcuni amici e amiche

In breve tempo, Ermanno diventerà vice primario del suo reparto. Intanto, Olga è diventata maestra e ha iniziato a insegnare nelle scuole di Cisterna e nei borghi, che raggiunge con la sua bicicletta. Arrivata finalmente la stabilità economica, decidono di convolare a nozze dopo un lungo fidanzamento. Avranno due figli: Nicoletta e Massimiliano. Anche i loro amici, Giorgio e Maria Carla, si sposeranno. Oltre a lavorare in ospedale, Ermanno apre nel 1959 uno studio privato sotto la sua abitazione, in viale Petrarca.

Latina fine anni '50 il dottor Ermanno D'Erme con le infermiere nel vecchio ospedale

Nonostante il lavoro in ospedale e nel suo studio medico, Ermanno trova anche il tempo per dedicarsi al volontariato: nel 1961 sarà Direttore del centro trasfusionale dell’Avis, poi nel 1964, diventerà Presidente comunale, poi provinciale e infine entrerà a far parte del direttivo nazionale. In seguito, nel 1992, sarà Presidente dell’Ordine dei Medici di Latina.

Latina anni '70: il dottor Ermanno D'Erme con la moglie Olga Censi

Nel 1974, Ermanno decide di partecipare a un concorso per entrare nell’ospedale di Sezze. Lo vincerà e diventerà primario del reparto di ostetricia e ginecologia. Tutte le sue pazienti di Latina, in stato interessante, lo seguiranno. Saranno moltissimi i bambini nati allora che oggi, sulla carta d’identità, riportano la dicitura: ‘Nato/a a Sezze

Latina 1986: in piedi il dottor Ermanno D'Erme mentre ratifica il gemellaggio Avis di Ragusa accanto a lui a dx il sindaco di Latina Delio Redi

L’ospedale di Sezze rappresenta un’eccellenza della sanità pontina. I medici sono tutti di alto livello e molti latinensi preferiscono rivolgersi in quell’ospedale piuttosto che al Santa Maria Goretti di Latina. Ermanno, in paese, è molto stimato e ben voluto, sia per la sua bravura che per il suo carattere mite, che infonde tranquillità, soprattutto alle donne in procinto di partorire. Anche quando il parto è complicato e si rende necessario il taglio cesareo, c’è sempre lui: riconosciuto come un vero maestro.

Il dottor Ermanno D'Erme partecipa a una visita ufficiale dell'Onorevole Giulio Andreotti

Molti giovani tirocinanti impareranno da lui la professione. Ma, oltre alla sua professionalità, ciò che colpisce di più è il suo senso di responsabilità. Ermanno è sempre disponibile a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno, anche durante le festività: se un bimbo ha deciso di nascere a Natale, lui è lì ad accoglierlo nella nuova vita. Un’altra passione di Ermanno è la pittura: nei momenti liberi dipinge e, nel corso della sua vita artistica, esporrà in alcune mostre.

Sperlonga 1991: il dottor Ermanno D'Erme a un convegno dell'Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani

Il suo percorso professionale si concluderà con la pensione nel 1996, ma il destino gli impedirà di godere di quel meritato riposo. Il 3 dicembre dello stesso anno, dopo una lunga e sofferta malattia, il dottor Ermanno D’Erme verrà a mancare a soli sessantacinque anni. La notizia della sua scomparsa si diffonderà in un attimo e al suo funerale saranno presenti centinaia di persone, arrivate anche da fuori città, per rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita agli altri.

L’incontro con Nicoletta D’Erme

Sono passati quasi trent’anni dalla scomparsa del dottor Ermanno D’Erme. Spesso incontro il figlio Massimiliano, medico radiologo, per mio figlio, che gioca a calcio e, a causa degli scontri di gioco, deve sottoporsi a radiografie, ecografie e risonanze magnetiche. In quelle occasioni gli ho detto che avrei voluto scrivere di suo padre. Poi, l’altro giorno, l’ho incontrato casualmente e mi ha dato il contatto della sorella Nicoletta, che conosco da quando eravamo bambini.

Nicoletta, raccontami qualcosa di tuo papà. Era severo con voi figli?

“Assolutamente no, in famiglia l’unica severa era mia mamma, ma non quanto mia nonna. Mio papà, invece, era una persona rassicurante; con lui ti sentivi subito a tuo agio. Noi due eravamo molto simili, quasi in simbiosi. In lui vedevo il sole. Aveva un senso di comunità molto spiccato, che trasferì anche all’Avis dove ha creato un vero e proprio stile di vita. Comunque, io e mio fratello siamo stati davvero fortunati ad avere genitori come loro”

Delle sue origini sermonetane cosa diceva?

“Sermoneta è sempre rimasta nel cuore di mio padre. Si è sempre sentito orgogliosamente sermonetano”

Invece il suo lato artistico?

“Amava l’arte in tutte le sue forme e amava dipingere. Andava a periodi: si fissava su alcuni soggetti e, dopo un po’ di tempo, si stancava e ne dipingeva altri. Era comunque il suo hobby preferito”

Ha conosciuto tuo figlio?

“Sì, e se lo è goduto fino alla fine, per sette anni, forse perché sapeva di essere malato e di non avere tanto tempo a disposizione. Mio figlio ancora ricorda quei momenti intensi vissuti con il nonno”

Il dottor Ermanno D'Erme nell'ospedale vecchio di Latina. Un'immagine emblematica del dottore che infonde tranquillità

Proposta da profano: sono anni che si parla di un nuovo ospedale a Latina, ma credo che riaprire quello di Sezze e gli altri sparsi nella nostra provincia non sia una cattiva idea… Al dottor Ermanno D’Erme è dedicata una sala nell’ambulatorio della LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori). Inoltre, i giardini della sede Avis sono intitolati a lui e al suo amico Oreste Barboni, essendo stato anch’egli presidente. A me non restano che i ricordi delle nostre piacevoli chiacchierate e delle tante degustazioni di ottimi vini.

Per i dati delle nascite ‘anni ’60’ ringrazio di cuore la funzionaria Dott.ssa Veronica e Zini e la responsabile dell’ufficio Stato Civile di Latina Dott.ssa Mariafrancesca D’Adamo.

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