Tullio Sorrentino: un po’ di Latina in “Rocco Schiavone”

Tullio Sorrentino: un po’ di Latina in “Rocco Schiavone”

Uno dei primi attori di Latina fu Marco Guglielmi, al quale dedicai uno dei miei racconti all’inizio del percorso di memoria storica della città. Guglielmi girò più di ottanta film, ma in pochi lo ricordano. Da quegli anni Cinquanta, diversi artisti di Latina hanno calcato palcoscenici importanti nel mondo del teatro e del cinema. Tra le attrici teatrali più rilevanti c’è da annoverare Lina Bernardi. Oltre che grande attrice, anche scopritrice di tanti giovani talenti, in un mondo spesso poco generoso. Erano i magici anni Ottanta, quando Lina scoprì il giovane pontino Tullio Sorrentino e lo esorta, dopo averlo visto recitare, a continuare con il teatro. Negli anni il percorso si è ampliato con le fiction, film e cortometraggi. In questi mesi è impegnato con la sesta stagione di Rocco Schiavone.

Emanuele Cristofoli “Laccio”, il coreografo pontino alla conquista del mondo

Emanuele Cristofoli “Laccio”, il coreografo pontino alla conquista del mondo

Nel nostro territorio la mescolanza delle varie “etnie”, concedetemi il termine, hanno prodotto talenti puri in ogni settore: dalla musica alla moda, dalla ricerca scientifica allo sport… storie incredibili di personaggi pontini di cui si potrebbero scrivere libri e magari girare pure qualche film. L’ultimo personaggio che ho scoperto è legato a una storia che ho già raccontato, quella di Ivo Cristofoli, il meccanico geniale che stupì gli ingegneri della Honda. Lui è il nipote, ma con la meccanica non c’entra nulla. La rivista americana di moda “W” lo definisce “youthquake”, giovane terremoto; Vogue, invece, dice di lui: “Giovane talento con la faccia d’angelo di Botticelli, ma con lo spirito di Johnny Rotten” (Frontman dei Sex Pistols). Il suo nome è Emanuele Cristofoli in arte “Laccio”.

Diaphorà: dove la diversità fa rima con inclusività

Diaphorà: dove la diversità fa rima con inclusività

<> queste le parole di una senatrice in occasione del Gay pride organizzato a Latina nel 2017, dopo che un buontempone aveva scritto “W la figa”. In quella circostanza scrissi una lettera per raccontarle un po’ di storia della città. Quelle parole mi sono tornate in mente qualche settimana fa, quando sono andato alla Diaphorà: un’associazione che si occupa di ragazzi con varie disabilità, dove l’inclusione è il primo comandamento. Ecco, vi voglio raccontare di questa realtà incredibile che non conoscevo, anzi che conoscevo solo per sentito dire. Una realtà che brilla per inclusione, a dispetto di tutti quelli che non conoscono Latina e parlano senza sapere la nostra storia. Sono passati novant’anni, ma ancora paghiamo lo scotto della città nata sotto il fascismo.

Enrico Baittiner: la moda passa per Latina, ma pochi lo sanno

Enrico Baittiner: la moda passa per Latina, ma pochi lo sanno

Ci sono storie poco conosciute o del tutto sconosciute che Latina nasconde. Belle storie da raccontare che contrastano quelle brutte di cui spesso parlano i telegiornali nazionali. L’immagine della nostra città appare sempre torbida, come se la palude non fosse mai stata estirpata del tutto. Caporalato, malaffare, criminalità, cose deprecabili per carità, ma poi uno si chiede: “Ma noi siamo solo questo?”. Perché alla fine quasi ci convinciamo di vivere in una città orribile. Allora mi impegno a cercare il bello e lo trovo nei racconti delle persone. Racconti di un tempo, ma anche contemporanei, come questo… Nessuno sa che il tecnico modellista Enrico Baittiner insegna il suo metodo, brevettato, ai responsabili delle case di moda più importanti del mondo, e tutto parte da Latina.