Natalino Riccio e quel rudere del 1200… ‘l’Antica Posta’ di Monticchio

Natalino Riccio e quel rudere del 1200… ‘l’Antica Posta’ di Monticchio

Per costruire Littoria, era necessario un grande quantitativo di materiale edile, per cui vennero sfruttate le cave del territorio pontino. Le più importanti si trovavano a Monticchio, una piccola frazione a valle di Sermoneta, dove sorgeva una collinetta con una torre di guardia (Torre Petrara), voluta dai nobili Caetani nel XII secolo per proteggersi da eventuali nemici. Oggi è rimasta solo la torre, senza la collinetta, poiché quest’ultima venne scavata per ricavare il materiale sopra citato. Negli anni Trenta, Antonio Riccio giunse a Monticchio da Minturno con pochi denari; l’unica cosa che riuscì ad acquistare fu un rudere con una stanza e un grottino; era l’Antica Posta. Antonio, insieme al figlio Natalino, trasformò il rudere in un’osteria, che divenne la loro fortuna grazie alle centinaia di persone che lavoravano nelle cave, utilizzate anche per la costruzione dell’EUR.

Emiliano Miliucci: l’influencer di Latina con una vita normale che appassiona

Emiliano Miliucci: l’influencer di Latina con una vita normale che appassiona

Facendo una ricerca, pare che la prima influencer al mondo sia stata la regina Carlotta d’Inghilterra. Già nel 1760, un vasaio di paese si prese l’onere di creare un set da tè per la Regina affinché questa lo promuovesse come “il vasaio di Sua Maestà”. Da quel momento in poi, l’astuto vasaio divenne il precursore del marketing, e la Regina Carlotta prima influencer al mondo. I social network arriveranno duecentoquarantaquattro anni dopo. Oggi, in Italia, lo scettro femminile appartiene a Chiara Ferragni, con quasi ventinove milioni di follower. A Latina, invece, troviamo Emiliano Miliucci con quarantatremila follower. Numeri diversi, ma diversi anche i contenuti. Lei mostra la vita scintillante e patinata della sua famiglia, mentre Emiliano, con ironia, la vita di una normale famiglia italiana. Vi racconto la sua storia, che si intreccia un po’ con la mia.

La storia di Don Mario: dalle Lestre a San Luca

La storia di Don Mario: dalle Lestre a San Luca

Tra le numerose storie dei personaggi di Littoria, poi divenuta Latina, ho raccontato le vicende di diversi medici che hanno svolto un ruolo fondamentale prima e dopo la fondazione della città. Un altro pilastro della nuova comunità pontina fu senza dubbio la Chiesa, a cominciare dal primo parroco di San Marco, Don Carlo Torello, un piccolo grande uomo che guidò la comunità con saggezza e coraggio anche durante la guerra. In seguito, altri sacerdoti si adoperarono per il bene della comunità, lasciando un’impronta indelebile nella storia della nostra città. Tra questi Don Mario Sbarigia, scomparso poco più di un anno fa. La sua storia merita di essere raccontata…

Tonino Loggia: una storia di lavoro e di amicizia e il suo contributo a Latina

Tonino Loggia: una storia di lavoro e di amicizia e il suo contributo a Latina

Se negli anni Trenta arrivarono a Littoria ventimila persone, nel dopoguerra il loro numero raddoppiò. Latina divenne così l’eldorado italiano, o almeno il luogo con le maggiori opportunità di lavoro, un piccolo miracolo dopo la devastazione della guerra. Raccontando la città, mi accorgo sempre più spesso che da alcune storie emergono altre storie: adoro questi intrecci, perché ogni volta che penso di aver concluso le narrazioni, ecco che dal cilindro ne escono altre. È proprio ciò che è accaduto quando ho raccontato la storia di Luigi Coletta, l’idraulico delle “Terme di Fogliano”, arrivato dal Beneventano negli anni Quaranta, poco prima che la guerra giungesse anche a Littoria. Nei primi anni Cinquanta arrivò dal suo stesso paese Antonio Loggia, suo amico d’infanzia. Oltre a ritrovarsi iniziarono a lavorare insieme per la stessa ditta. Successivamente le loro strade si separarono, ma l’amicizia rimase intatta per tutta la vita.