Luca Zavatti: caduto in strada, rinato in campo

Luca Zavatti: caduto in strada, rinato in campo

A Latina, le barriere architettoniche sono come le zanzare d’estate: fastidiose, ovunque, e nessuno sembra davvero deciso a eliminarle del tutto. Luca Zavatti, però, ha imparato a conviverci con entrambe. Ogni mattina si alza, inforca le stampelle, come altri infilano le ciabatte, e affronta la città come fosse un videogioco in modalità “difficile”. Marciapiedi insidiosi persino per i quattrozampe, ascensori rotti “momentaneamente” da tempo… Ma lui ci ride su. “Dove non arrivo con la gamba, arrivo con la testardaggine,” dice sempre. Cinquantasette anni, una gamba sola ma un’ironia che ne vale tre. E mentre si destreggia tra i cantieri eterni del centro e le buche che sembrano crateri lunari, sogna una città dove l’unico ostacolo sia decidere dove andare a giocare a pallone, sua grande passione.