Tonino Loggia: una storia di lavoro e di amicizia e il suo contributo a Latina

Tonino Loggia: una storia di lavoro e di amicizia e il suo contributo a Latina

Se negli anni Trenta arrivarono a Littoria ventimila persone, nel dopoguerra il loro numero raddoppiò. Latina divenne così l’eldorado italiano, o almeno il luogo con le maggiori opportunità di lavoro, un piccolo miracolo dopo la devastazione della guerra. Raccontando la città, mi accorgo sempre più spesso che da alcune storie emergono altre storie: adoro questi intrecci, perché ogni volta che penso di aver concluso le narrazioni, ecco che dal cilindro ne escono altre. È proprio ciò che è accaduto quando ho raccontato la storia di Luigi Coletta, l’idraulico delle “Terme di Fogliano”, arrivato dal Beneventano negli anni Quaranta, poco prima che la guerra giungesse anche a Littoria. Nei primi anni Cinquanta arrivò dal suo stesso paese Antonio Loggia, suo amico d’infanzia. Oltre a ritrovarsi iniziarono a lavorare insieme per la stessa ditta. Successivamente le loro strade si separarono, ma l’amicizia rimase intatta per tutta la vita.

Umberto Giovannetti: il fabbro che portò la “Lambretta” a Latina

Umberto Giovannetti: il fabbro che portò la “Lambretta” a Latina

Littoria avrebbe dovuto essere un borgo rurale, ma il conte Valentino Orsolini Cencelli, presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, riuscì a convincere Benito Mussolini, non completamente persuaso, a fondarla come una vera e propria città. L’urbanista Oriolo Frezzotti ne disegnò il piano, immaginando un futuro in cui le automobili avrebbero avuto un ruolo centrale, nonostante negli anni Trenta fossero ancora rare. A Littoria, infatti, ci si spostava principalmente a cavallo o con la bicicletta. Tuttavia, il dopoguerra avrebbe dato ragione a Frezzotti. Prima delle automobili, però, arrivarono la Vespa e la Lambretta, che rivoluzionarono il modo di spostarsi. A Latina la Lambretta arrivò grazie alla famiglia Giovannetti, capeggiati da Umberto di professione fabbro.

Michela Roc, la regina dei fotoromanzi nata a Littoria

Michela Roc, la regina dei fotoromanzi nata a Littoria

Non è un mistero che Latina abbia la gioventù tra le più belle d’Italia. Dagli anni Trenta la mescolanza di persone, provenienti da diverse regioni d’Italia, ha generato grande bellezza. Già dagli anni Cinquanta e Sessanta il risultato era visibile a tutti, bastava frequentare lo struscio principale della città per rendersi conto della bellezza della gioventù latinense. Sfruttando quelle doti naturali, qualcuno riuscì anche ad emergere. Dei ragazzi, il più bello, Francesco Porzi (Biscotto), divenne attore e fotomodello, purtroppo morì giovanissimo. Tra le ragazze spiccava la bellezza disarmante di Biancamaria Roccatani, che divenne la regina dei fotoromanzi con il nome di Michela Roc. Per quel che è possibile (perché non è stato affatto facile), vi racconterò la storia della più bella ragazza di Latina, tra successi e rimpianti.

Scipione Salvagni: il farmacista umanista bassianese doc

Scipione Salvagni: il farmacista umanista bassianese doc

In ogni comunità ci sono persone che brillano per la loro generosità verso gli altri, figure spesso inaspettate che compiono gesti nobili. Latina, fortunata in questo, ha avuto diversi mecenati. Tra tutti spicca la famiglia Porfiri, emblematici benefattori che hanno lasciato un segno indelebile nella città, con la donazione del padiglione oncologico intitolato al figlio…